In questi generi di uomini si collocano rispettivamente i tre personaggi che questo saggio andr ad analizzare: Mattia Pascal, dallomonimo romanzo di Luigi Pirandello, Arturo Gerace, il giovane protagonista de Lisola di A

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KE        IB – Italiano A1        16.05.2011

Vivere e vedere gli altri vivere: Mattia Pascal, Anguilla e Arturo.

Non sempre gli uomini riescono a vivere a pieno la loro vita. A volte si accontentano di poco, come guardarla scorrere lentamente davanti ai propri occhi, come se non ne facessero parte; altre volte lottano per trovare il loro posto nel mondo, ma si arrendono alla sorte; ancora, essi aprono gli occhi alla realtà solo dopo un lungo periodo di buio e allora cominciano a vivere sul serio; infine, molti hanno delle lacune seminate lungo il loro viaggio nella vita e, benché soddisfatti dalla vita che conducono, vorrebbero trovare delle risposte a degli interrogativi sempre aperti. In questi generi di uomini si collocano rispettivamente i tre personaggi che questo saggio andrà ad analizzare: Mattia Pascal, dall’omonimo romanzo di Luigi Pirandello, Arturo Gerace, il giovane protagonista de ‘’L’isola di Arturo’’ di Elsa Morante e Anguilla, personaggio principale de ‘’La luna e i falò’’ di Cesare Pavese.

Ognuno dei personaggi, come ogni persona, dà un proprio significato alla parola ‘’vita’’ e al valore che essa ha, a seconda delle proprie esigenze e della situazione in cui si trova a vivere. Mattia Pascal non conduce una vita felice e ne è consapevole:è un uomo ricco soltanto di debiti, sposato ad una donna che non ama più, in continua lotta con la suocera; soffre nell’arco di poco tempo la morte della madre e delle due figlie appena nate; lavora in una biblioteca frequentata soltanto da topi, sentendosi pressoché inutile a livello sociale. In poche parole, egli guarda la sua vita, o meglio la vita della ‘’figura’’ di Mattia Pascal scorrere dinnanzi ai suoi occhi, come se non fosse sua. La vita assume una connotazione assolutamente estranea a Mattia Pascal, che è invece curioso di conoscere cosa voglia dire trascorrere una vita felice e spensierata, tanto da essere disposto a cambiare identità. Egli è semplicemente in cerca di una vita da vivere, che sia la sua o quella di Adriano Meis.

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D’altro canto, Arturo, essendo ancora un bambino, non si pone dei dilemmi esistenziali come Mattia. Per lui vivere significa emulare i grandi eroi del passato, andare alla ricerca di avvincenti avventure, gloria e onore, così come i libri lasciatigli dalla madre gli insegnano. Arturo passa i giorni immerso nelle sue letture, tanto da confondere la realtà con la fantasia e l’apparenza. Vede nel padre Wilhelm un modello, una riproduzione in carne ed ossa degli eroi romanzeschi. Le domande riflessive e il linguaggio semplice denotano un personaggio infantile e pieno di aspettative: Arturo crede nella vita, e, nonostante queste aspettative abbiano ...

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