Introduzione alla citt di Trani: Essay Italian
Introduzione alla Città di Trani Secondo la leggenda, Trani fu fondata da Tirreno, mitico figlio dell'eroe omerico Diomede, cui si deve anche la fondazione dell'antica Arpi, nei pressi di Foggia. Questo almeno a quanto è scritto su una lapide, murata nell'atrio del palazzo che attualmente ospita gli uffici della Pretura Circondariale. In realtà, importanti ritrovamenti archeologici sul territorio, e in particolare sulla penisoletta di Colonna, che attestano inequivocabilmente la presenza in loco di frequentazione occasionale neolitica antica (VII-V millennio a.C.) e di insediamenti umani risalenti all'età del Bronzo-Antico, Medio (XV-XI sec. a.C.) e del Ferro, autorizzano l'ipotesi che questa città possa essere esistita già in età preistorica, ipotesi dovuta alla presenza del suo porto, insenatura naturale
dovuta all'azione erosiva di un torrente: può aver favorito il sorgere di alcune case e, di conseguenza, di agglomerati di vita dei primi abitanti che avevano a disposizione un clima mite, un mare pescoso, un terreno fertile e, soprattutto abbondanza di tufo per la costruzione delle loro abitazioni. Tuttavia l'antico nome della città, "Turenum", non compare nell' Itinerarium Antonii Augusti che, pure, descrisse meticolosamente la via da Ancona a Brindisi, senza trascurare neppure il più modesto agglomerato di case. Di contro, "Turenum" è citata nella Tabula Peutingeriana, famosa copia del XIII secolo di un'antica carta romana che mostrava le vie ...
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dovuta all'azione erosiva di un torrente: può aver favorito il sorgere di alcune case e, di conseguenza, di agglomerati di vita dei primi abitanti che avevano a disposizione un clima mite, un mare pescoso, un terreno fertile e, soprattutto abbondanza di tufo per la costruzione delle loro abitazioni. Tuttavia l'antico nome della città, "Turenum", non compare nell' Itinerarium Antonii Augusti che, pure, descrisse meticolosamente la via da Ancona a Brindisi, senza trascurare neppure il più modesto agglomerato di case. Di contro, "Turenum" è citata nella Tabula Peutingeriana, famosa copia del XIII secolo di un'antica carta romana che mostrava le vie militari dell'Impero: questa porta il nome dell'umanista e antichista Konrad Peutinger. La carta non è una proiezione cartografica, quindi il formato non permette una rappresentazione realistica dei paesaggi nè delle distanze, ma non era questa l'intenzione di chi l'aveva concepita; va piuttosto considerata come una rappresentazione simbolica, una sorta di diagramma come quello di una metropolitana, che permetteva di muoversi facilmente da un punto ad un altro e di conoscere le distanze fra le tappe, ma non voleva offrire una rappresentazione fedele della realtà. Per quanto concerne la struttura urbanistica , la città si presenta nettamente distinta in tre parti: il centro storico, il "borgo ottocentesco" e la zona moderna. Il centro storico corrisponde all'antico nucleo urbano delimitato, fino al 1840-46, dalla cinta muraria fatta edificare da Federico II di Svevia. Dotato di vie strette e tortuose secondo la tipica urbanistica medioevale, racchiude l'intero patrimonio monumentale della città e desta nel visitatore un'impressione profonda non solo per i manufatti d'importanza artistica e storica nei quali sovente s'imbatte, ma anche per la compattezza del tessuto edilizio e per i valori ambientali. Qui non svuotamenti e tagli operati senza alcun discernimento, non ibridi accostamenti di palazzi antichi ed edifici moderni, ma un sacro rispetto per le cose del passato che induce naturalmente alla conservazione e, ove occorra, al restauro. Questo offrire al visitatore con naturalezza le testimonianze del passato e la sapiente conservazione delle opere d'arte nel proprio ambiente naturale e storico costituisce il segreto del fascino che emana soprattutto dalla Trani medioevale. Accanto agli edifici sacri e civili di valore artistico, numerosi sono i cosiddetti "monumenti collettivi" costituiti dall'insieme armonico di tante architetture modeste che hanno una particolare bellezza. Il valore di tali ambienti tradizionali, in cui non è difficile talora cogliere nella struttura muraria di vecchi edifici nobili testimonianze di architetture ancor più antiche, non è dato solo dalla particolare distribuzione urbanistica, ma anche da un certo valore artigiano, dall'affinità dei materiali e dalla tecnica costruttiva, dalla patina del tempo. La vecchia Trani, ben modellata nei suoi quartieri, impreziosita da edifici artistici di ogni epoca e di ogni stile, mobilitata da una storia densa di avvenimenti e di episodi di rilievo, è assai ricca di sorprendenti scenografie che colpiscono la sensibilità e il gusto estetico dei visitatori. Dopo l'abbattimento delle mura federiciane, avvenuto - come è stato ricordato - negli anni 1840-46, lo sviluppo edilizio della città, liberato finalmente dalle strettoie costituite dalla possente murazione, ebbe modo di esprimersi con ritmo intenso seppur disordinato, cui si cercò di dare disciplina con i vari progetti tecnici relativi alla creazione del "borgo", vale a dire della nuova zona abitativa, caratterizzata dalla struttura ortogonale della rete stradale.