L'EVAPORAZIONE DEL MEDITERRANEO

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L'EVAPORAZIONE DEL MEDITERRANEO

        Il Tirreno aveva appena cominciato ad aprirsi, quando un nuovo evento mutò completamente la fisionomia di questa parte di globo. Occlusa la Tetide occidentale, separato dall'Oceano Indiano, il Mediterraneo rimase un enorme golfo tributario dell'Atlantico, lungo oltre 3000 km da ovest a est, articolato e profondo, ma privo di una efficace circolazione termoalina, a causa degli scambi piuttosto limitati con masse d'acqua atlantiche, attraverso soglie poco profonde situate a nord della catena betica nel sud della Spagna, e a sud della catena del Rif, in Marocco.

        Il collegamento tra il Mar Mediterraneo e l'Oceano Atlantico, attualmente assicurato dallo stretto di Gibilterra, rimase interrotto per circa un milione di anni tra la fine del Miocene (Messiniano, 6,3 milioni di anni) e l'inizio del Pliocene (Zancheano, 5,3 milioni di anni). Le cause geologiche che produssero l'isolamento del Mediterraneo sono da ricercare nel sollevamento delle catene montuose della Sierra Nevada (Spagna Merid.) e del Rif magrebino (Africa Sett.) che, di fatto, crearono uno sbarramento naturale alla circolazione idrica tra le suddette distese marine. Tale evento geologico ebbe come conseguenza un brusco sbilancio negativo nel ciclo apporti-evaporazione delle acque del Mediterraneo il quale, in conseguenza di ciò, subì un repentino processo di disseccamento. Il bacino marino che ormai assomiglia all'odierno Mediterraneo si trasforma in un basso lago salato, con molte zone prosciugate. Questa condizione, chiamata "crisi di salinità", durerà diverse centinaia di migliaia di anni durante i quali si forma una spessa coltre di sedimenti di tipo salino (gesso, anidrite, salgemma). Da questi sedimenti si formeranno rocce chiamate evaporiti, parte delle quali è attualmente affiorante in Sicilia, Marche e Romagna.

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        Il fenomeno, secondo il parere di molti autori, si esplicò sino al prosciugamento quasi totale di quel mare. I riscontri oggettivi che testimoniano questa successione di eventi si ritrovano nell'analisi dei rilievi sismici e dei materiali provenienti dai pozzi profondi perforati in diverse riprese dal 1970 al 1995, studi che hanno accertato la presenza di forti spessori di rocce evaporitiche, prodottesi proprio in conseguenza di una prolungata crisi idrica nel bacino del Mediterraneo.

          La prima campagna di perforazioni nel Mediterraneo nel 1970, portò alla inaspettata scoperta di evaporiti nel mare profondo: il Mediterraneo, quindi, era profondo prima che si ...

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