IL SISTEMA AZIENDALE
L'attività economica nell'azienda.
L'AZIENDA è un'unità economica elementare, quindi un sistema di forza economiche, in cui si svolge l'attività di produzione e/o di consumo di beni e servizi per il soddisfacimento dei bisogni umani, a favore del soggetto economico. Si tratta di beni economici utili, per il soddisfare i bisogni umani, e disponibili in quantità limitata.
Il VALORE, correlato non solo all'utilità del bene, ma anche con la sua scarsità o abbondanza, può essere:
* VALORE di SCAMBIO, s'intende il valore economico del bene;
* VALORE d'USO, s'intende la capacità di un bene di soddisfare i bisogni delle persone;
* VALORE come COSTO di PRODUZIONE del BENE, inteso come costo necessario per la produzione.
Il PROCESSO di CREAZIONE del VALORE è determinato:
* dal processo di approvvigionamento dei fattori produttivi;
* dall'attività di trasformazione fisica ed economica;
* dalla vendita mediante lo scambio sul mercato.
TIPOLOGIE DI AZIENDE.
* AZIENDE DI PRODUZIONE per il mercato;
Questa tipologia di aziende rientra nell'ambito della definizione d'impresa, il cui scopo è quello di conseguire un lucro. L'attività si sviluppa con processi produttivi volti a creare valore, cioè ad incrementare la ricchezza disponibile tramite l'allestimento di beni e di servizi destinati ad essere immessi sul mercato; la produzione in senso economico si sviluppa attraverso processi di acquisizione dei fattori produttivi, segue la loro trasformazione ed infine la cessione mediante la vendita dei beni o servizi allestiti.
L'azienda organizza lo scambio in due modalità:
° PRODUZIONE PER IL MAGAZZINO, la cui produzione è allestita in previsione di una futura domanda;
° PRODUZIONE SU COMMESSA o SU ORDINAZIONE, la cui produzione è realizzata i base ad uno specifico ordine della clientela.
* AZIENDE DI EROGAZIONE o di CONSUMO;
L'attività economica è rivolta ad alimentare il processo di consumo. L'acquisizione del fattori produttivi e i processi di produzione di beni e di servizi non sono finalizzati allo scambio di mercato, ma sono diretti a soddisfare i bisogni dei propri componenti o di date categorie di persone. Le principali aziende sono:
° FAMIGLIE rappresentano l'azienda di erogazione più elementare, infatti i vari membri acquisiscono i mezzi da utilizzare nelle varie fasi del consumo;
° ASSOCIAZIONI sono un insieme di soggetti che dopo aver determinato le risorse necessarie per lo svolgimento dell'attività reperiscono fondi, in cui gli associati concorrono con una data quota a fornire ricchezza da consumare;
° FONDAZIONI sono un insieme di soggetti che si basano sull'apporto di un certo patrimonio e sulle basi di questo possono sostenere processi di consumo;
° ENTI E ISTITUZIONI PUBBLICHE, che impiegano la ricchezza ottenuta dalla collettività per fornire alla stessa beni e servizi.
* AZIENDE COMPOSTE (= svolgono attività di PRODUZIONE e CONSUMO);
Si tratta di un'attività ergativa (consumo) affiancata da forme di attività produttiva ad essa legate. L'attività si sviluppa con processi di produzione per il mercato e processi di tipo ergativo.
° IMPRESE INDIVIDUALI, il soggetto giuridico è rappresentato da un'unica persona, la quale è proprietaria dell'impresa, la organizza, l'amministra e la dirige in base alla propria intuizione. Le attività imprenditoriali idonee sono caratterizzate da dimensioni modeste, capitali imitati, struttura organizzativa semplice e operatività circoscritta ad un ambito locale;
(Azienda agricola diretto - coltivatrice i cui prodotti sono direttamente impiegati nel consumo interno della famiglie e in parte venduti sul mercato);
° ALCUNE TIPOLOGIE DI ENTI PUBBLICI
(I servizi postali e ferroviari sono gestiti direttamente dallo Stato; i servizi di trasporto automobilistico o di nettezza urbana sono gestiti direttamente dai Comuni).
Nello svolgimento dell'attività economica i processi di PRODUZIONE SCAMBIO alimentano due diversi processi: quello di CONSUMO, che ha come presupposto la realizzazione della produzione e/o lo scambio, o quello di RISPARMIO, ma sorge un processo di INVESTIMENTO*, il quale genera a sua volta un processo di produzione e scambio.
L'attività aziendale ed i suoi soggetti.
La gestione dell'azienda si sviluppa con la partecipazione di molteplici categorie di soggetti e assumono rilievo il:
* SOGGETTO GIURIDICO è costituito da una persona o da un gruppo di persone a cui la legge attribuisce diritti e obblighi che scaturiscono dall'attività aziendale; si distinguono:
- soggetto giuridico di responsabilità, ovvero costituto da persone giuridiche (Società per Azioni, Società a Responsabilità Limitata, Società in Accomandita per Azioni);
- soggetto giuridico di rappresentanza, ovvero costituito da persone fisiche (Aziende individuali, aziende collettive).
* SOGGETTO ECONOMICO è costituito da una persona o da un gruppo di persone che domina l'azienda, la dirige, effettua le scelte di fondo e le decisioni più importanti. Il gruppo che beneficia dell'azienda e la controlla non sempre coincidono, infatti il soggetto economico spesso è un organo occulto o non noto all'esterno e, a volte, all'interno dell'azienda.
Il soggetto economico è espressione di chi apporta il capitale proprio: il titolare nelle aziende individuali, il socio o il gruppo che rappresentano la maggioranza assoluta o relativa del capitale nelle aziende costituite in forma di società commerciali. Il capitale di controllo (quota di capitale sociale che consente di esprimere) nelle assemblee dei soci e nominare o revocare gli amministratori può essere ottenuto anche attraverso il controllo esercitato sulle quote possedute da terzi.
Nelle società di maggiore dimensione quotate in borsa, il capitale può essere distribuito fra azionisti, il frazionamento favorisce la dispersione dei voti e l'assenteismo dei soci,, che si limitano ad apprezzare i frutti dell'investimento in termini di dividendi, che esprimono il capitale di riferimento per la nomina degli stessi amministratori. Il capitale proprio può essere formato anche da azioni privilegiate e di risparmio e il possesso di tali quote consente un'influenza minore rispetto a quelle rappresentante da azioni ordinarie. Nelle società di cooperative si applica il principio di "una testa un voto": il diritto di voto prescinde dall'entità della quota di capitale posseduta dal singolo socio. Nelle società di persone tutti i soci hanno diritto di amministrare personalmente la società. Essi sono solidamente e illimitatamente responsabilità per le obbligazioni sociali. Il potere decisionale finisce per essere esercitato dal socio o dai soci che emergono per la loro capacità imprenditoriale, per l'autorità, per la leadership. Nella aziende a carattere familiare il ruolo è riconosciuto a capofamiglia. Particolari vincoli contrattuali o rapporti commerciali possono limitare l'autonoma capacità d'operare dell'impresa, attribuendo un potere di influenza e di controllo a terzi non soci.
Il soggetto economico è unitario e unico, poiché le scelte sono prese in modo unitario e unico. Al soggetto giuridico fanno capo le prerogative massime di iniziativa: formazione dell'azienda; governo economico; variazione della struttura; estinzione dell'azienda. Spesso i membri del soggetto economico sono tanti e non possono partecipare all'esercizio del governo economico e per questo ci sono forme di rappresentanza negli organi decisionali e contemperamento degli interessi.
› per impresa, il soggetto economico è costituito dai conferenti capitale proprio (insieme di persone che sopportano il rischio economico d'impresa) e i prestatori di lavoro (insieme di persone che governano l'azienda);
› per aziende familiari, il soggetto economico è costituito dai membri famiglia in grado di prendere decisioni;
› per azienda composta e non profit, il soggetto economico è costituito dai membri della collettività di riferimento e prestatori di lavoro.
Il soggetto giuridico ed economico d'impresa:
* è peculiare per le single realtà aziendali;
* ha la possibilità di esprimere il capitale di comando indipendentemente dal possesso di maggioranza assoluta del capitale;
* assume differenti configurazioni nella variegata realtà aziendale:
° AZIENDE PRIVATE, il soggetto giuridico ed economico spesso coincidono, si tratta di un ente privato;
° AZIENDE PUBBLICHE hanno per soggetto giuridico un ente pubblico, dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e teso a perseguire obbiettivi che interessano la collettività.
La crescita dimensionale e la complessità delle decisioni aziendali e degli strumenti utilizzabili per effettuare le medesime hanno favorito l'emergere di manager non proprietari, determinando il fenomeno della separazione fra proprietà dell'azienda e suo controllo. I dirigenti non proprietari legittimano la discrezionalità nelle scelte della conduzione dell'azienda in ragione della loro capacità tecnico - professionale, non ignorando di dover soddisfare le attese dei vari soggetti interessati all'andamento dell'impresa. La composizione del soggetto economico assume una gamma differenziata di configurazioni, da un lato un soggetto economico che coincide con il proprietario dell'impresa (aziende individuali), dall'altro quello dove è espressione di manager non proprietari (public company).
Soggetto economico e Corporate Governance.
Gli obbiettivi aziendali sono la massimizzazione del soddisfacimento degli interessi del soggetto economico, con un adeguato grado di soddisfazione degli altri stakeholder (= portatori d'interessi).
La Governance è l'insieme delle regole e dei vincoli attraverso cui il soggetto economico esercita il suo potere di governo e persegue il soddisfacimento dei propri interessi.
Essa è definita da due variabili:
* composizione della compagine proprietaria;
* stabilità della compagine stessa.
Esistono due modelli di Governance:
° Aziende private, che si distinguono in:
* Impresa a proprietà chiusa, la cui proprietà è concentrata e tendenzialmente stabile; in cui è visibile il soggetto economico, rappresentato dall'imprenditore, che detiene le funzioni di controllo e di governo dell'impresa; ha l'obbiettivo di massimizzare il profitto, ma cioè è vincolato e limitato poiché ci sono interessi e valori extraeconomici, un orizzonte temporale e propensione al rischio; in cui i vantaggi sono la visibilità dell'imprenditore, la sua dedizione e agilità; i cui limiti sono la debolezza finanziaria e manageriale.
* Impresa manageriale (Proprietà Aperta):
§ in cui si ha una dissociazione dei ruoli:
- gli azionisti sono portatori di capitale di rischio, quindi il capitale investito rappresenta le risorse finanziarie, ed hanno l'obbiettivo di massimizzare il profitto;
- i manager hanno un ruolo direzionale, il capitale investito è sinonimo di capacità professionale, in quanto vogliono massimizzare la propria remunerazione e valorizzare le proprie capacità.
§ in cui il peso relativo con cui gli obbiettivi di azionisti e manager incidono nelle scelte dell'impresa, dipende da come si divide il potere; si possono individuare due modelli di corporate governance:
° Public company (Proprietà Diffusa), in cui avviene una polverizzazione del capitale tra una moltitudine di azionisti ed è rilevante il mercato della Borsa, ha vantaggi sotto il profilo finanziaria (crescita illimitata) e l'azienda si affida ad un manager, ma i limite è rappresentato dalla figura del manager - padrone;
° Impresa consociativa (Proprietà Ristretta) ha una compagine numerosa e diffusa, ma stabile, in quanto nessun singolo azionista ha il controllo, la quota significativa è detenuta da operatori finanziari e un'altra quota è spesso detenuta da persone con forti interessi nei confronti dell'impresa, motivo significante è la continuità dell'impresa e si ha un atteggiamento nei confronti del management; i vantaggi sono la stabilità dell'azionariato, la flessibilità finanziaria e la possibilità di accedere al capitale a basso costo e gli azionisti sono interessati ad un controllo più puntuale dell'operato del management; i limiti sono relativi alla concorrenza e a barriere al cambiamento, gli elevati gradi di mediazione richiesti al management (lentezze decisionali), gli eccessi di conservatorismo e di prudenza nelle scelte strategiche, l'esasperazione dell'orientamento alla crescita.
° Aziende Pubbliche, le quali hanno l'obbiettivo di assicurate a tutti i membri della collettività il soddisfacimento di bisogni di interesse generale e il soggetto economico è composto dai cittadini, politici e dirigenti della aziende. Gli strumenti per mantenere equilibro e favorire l'economicità sono: il bilanciamento del potere, l'adozione di sistemi evoluti di gestione e di comunicazione, valori condivisi e praticati e la privatizzazione.
L'attività dell'azienda nell'ambiente.
L'azienda sviluppa la sua attività nell'ambito di un AMBIENTE, con il quale intraprende una successione continua di scambi di risorse e di informazioni e parallelamente agli scambi di beni e di servizi si realizzano FLUSSI di RISORSE MONETARIE. Si tratta di scambi collegati con processi di acquisizione dei fattori della produzione e con la cessione dei beni e servizi, tali scambi trovano una contropartita su base monetaria. L'INTERDIPENDENZA tra scambi di risorse materiali e immateriali e dei mezzi monetari evidenzia il ruolo che gli aspetti tecnici e finanziari assumono nell'attività di produzione economica. L'impresa tende a interagire con l'ambiente mediante produzione di informazioni, l'interscambio di informazioni determina condizioni, vincoli e opportunità nell'economia dell'impresa, ma incide sui caratteri dell'ambiente. Ci sono elementi che contribuiscono a determinare le caratteristiche che influenzano l'interscambio tra azienda e ambiente. Le caratteristiche fisiche e demografiche riguardano la disponibilità i risorse naturali utilizzabili nei processi produttivi; i valori socio - culturali riassumono la presenza nell'ambiente di risorse umane; il quadro normativo - istituzionale determina il complesso di norme; il sistema economico influisce in relazione alla consistenza e diffusione della ricchezza nell'ambiente; il sistema politico rileva gli aspetti riservati all'iniziativa imprenditoriale e le correlate politiche di sostegno per la crescita e lo sviluppo delle aziende; il sistema finanziario riguarda la dimensione ed il funzionamento dei mercati del capitale e le logiche operative degli intermediari creditizi per soddisfare i fabbisogni finanziari e dell'efficienza ed efficacia nei pagamenti e negli incassi connessi con il regolamento degli scambi.
L'AZIENDA distribuisce ricchezza APPORTATORI DI CAPITALE PROPRIO (DIVIDENDI); TERZI FINANZIATORI (INTERESSI); LAVORATORI DIPENDENTI (SALARI); LAVORATORI AUTONOMI (COMPENSI); ENTI PREVIDENZIALI E ASSISTENZIALI (CONTROBUTI); PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (IMPOSTE); COLLETTIVITA' (INTERVENTI PROMOZIONALI) = Soggetti coinvolti nel rapporto AZIENDA - AMBIENTE.
I SOGGETTI coinvolti nel rapporto AZIENDA - AMBIENTE sono:
* Clienti, Fornitori, Concorrenti, Imprese Associate › coloro che hanno un rapporto basato sullo SCAMBIO;
* Istituti di Credito, Finanziatori, Risparmiatori › coloro che conferiscono risorse monetarie;
* Pubblica Amministrazione › remunerazione imposte;
* Sindacati, Forze Politiche, Associazioni culturale › coloro che hanno interessi di natura economica.
L'impresa compete nei diversi mercati sulla base della propria capacità di realizzare con efficacia ed efficienza i processi di produzione ma anche in relazione all'insieme di supporti che riesce a trarre dall'ambiente.
Il processo d'integrazione fra i paesi europei ed il dissolvimenti del sistema sovietico contribuiscono ad accelerare le modificazioni dello scenario internazionale e nazionale in cui le imprese devono operare. Aumenta la libertà d'impresa. Si realizza un continuo trasferimento di risorse, tecnologie e capacità professionali, nuove opportunità d'intervento imprenditoriale e sono disponibili per la produzione economica risorse materiali ed umane.
I caratteri del sistema aziendale.
L'AZIENDA è un SISTEMA, un insieme unitario in virtù delle connessioni che legatno le parti di un insieme, le quali sono INTERDIPENDENTI e COMPLEMENTARI. Si tratta di un sistema APERTO (opera nell'ambiente ed è sollecitata da rapporti con l'ambiente - mercato e ad adattarsi alle situazioni, opportunità e vincoli), COMPLESSO (per la molteplicità delle variabili interessate, in quanto l'impresa è costiuita da elementi le cui relazioni dinamiche sono estremamente complicache), PROBABILISTICO (poiché le interrelazioni tra gli elementi non sono stabili, le previsioni suoi comportamenti e i risultati delle operazioni possono essere espresse soolo in termini di probabilità) e DINAMICO (poiché la collabotazione tra l'elemento umano, o lavoro rappresentante l'aspetto soggettivo, e il capitale, rappresentante l'aspetto oggettivo, si sviluppa con l'attività di organizzazione , il quale è un elemento dinamico corrispondente al significato del connubio tra lavoro e capitale) e ciò fa si che il sistema aziendale abbia un meccanismo di controllo, si evolve facendo riferimento al patrimonio e sia in grado di utilizzare molteplici azioni per raggiungere gli obbiettivi (EQUIFINALITA').
Nella azienda di produzione si realizzano operazioni economiche di acquisizione, trasformazione e di cessione di beni e sevizi che coinvolgono CONOSCENZE TECNICO - SCIENTIFICHE, PERSONALE, ORGANIZZAZIONE E CAPITALE:
* l'insieme di persone;
* il capitale disponibile (patrimonio di risorse materiali e immateriali, il patrimonio professionale e culturale);
* l'assetto organizzativo (modalità di funzionamento dei vari organi).
L'azienda costituisce lo strumento con cui l'uomo tende a realizzare i propri obiettivi. L'impresa assume una funzione strumentale, il sistema è finalizzato al conseguimento degli obiettivi propri dei soggetti aziendali. L'azienda è considerata anche un sistema teologico. L'organismo aziendale tende a perseguire condizioni di funzionamento che ne favoriscono la sopravvivenza e lo sviluppo. Il sistema aziendale tede a permanere nel tempo. La struttura aziendale è l'insieme degli elementi che la compongono i quali sono:
- ASSETTO ISTITUZIONALE › è definito dalla configurazioni di soggetti nell'intesse dei quali l'istituto si forma e si svolge (queste persone si pongono come portatori d'interessi e i sottoinsiemi di interessi e di persone si volge l'attività, ossia gli interessi istituzionali e il soggetto istituzionale), i contribuiti che tali soggetti conferiscono all'azienda (sono forniti dai membri del soggetto d'istituto ed economico a seconda del tipo di istituto), le ricompense che i soggetti ottengono dall'azienda (ottenute dai membri del soggetto di istituto ed economico a seconda del tipo di istituto), le prerogative di governo economico fanno a capo del soggetto economico, i meccanismi e le strutture che regolano le correlazioni tra contributi e ricompense, attraverso i quali le prerogative di di governo economico sono esercitate (nelle imprese: sistemi retributivi, tecniche e politiche di determinazione e distribuzione di utili / negli istituti pubblici: le politiche territoriali / nelle famiglie: le politiche di ripartizione dei consumi);
- Soggetto di ISTITUTO › è l'insieme delle persone che portano gli interessi istituzionali;
- COMBINAZIONI ECONOMICHE › insieme delle operazioni economiche, anche composte in processi, svolte dalle persone che operano nelle aziende; si tratta di combinazione di consumo nelle famiglie e produttive nelle aziende di produzione (combinazione dei due tipi di attività per le aziende composte); l'unità di analisi delle combinazioni è data dalle operazioni che si aggregano in processi e in coordinazioni e combinazioni parziali;
- PATRIMONIO › insieme delle condizione di produzione e di consumo in un determinato momento, è composto da elementi attivi e passivi, si tratta di un'entità dinamica, risultato delle combinazioni economiche passate e condizione di svolgimento dei processi economici futuri;
- ORGANISMO PERSONALE › insieme unitario delle persone che, con il proprio lavoro, partecipano direttamente allo svolgimento dell'attività aziendale;
- ASSETTO ORGANIZZATIVO › configurazione risultante dal combinarsi della STRUTTURA ORGANIZZATIVA (modalità di distribuzione dei compiti e delle responsabilità tra i vari organi aziendali) e dei SISTEMI OPERATIVI (meccanismi che governano la dinamica operativa e l'assegnazione ai vari organi degli obbiettivi e delle risorse);
- ASSETTO TECNICO › configurazione tecnico - fisica dell'azienda, in cui si osservano gli aspetti tecnico - fisici dei beni a disposizione e dei processi di produzione;
L'azienda interagisce con l' AMBIENTE, ordina e trasforma gli INPUT trasformandoli in OUTPUT, i cui risultati ottenuti saranno valutati e si darà origine ad AZIONI MODIFICATIVE. I modelli INPUT - OUTPUT propongono una rappresentazione dell'azienda come sistema aperto regolato da meccanismi di retroazione. Questi modelli presentano l'azienda come organizzatore e trasformatore di inputs tratti dall'ambiente e come produttore di outputs, di risultati, che saranno sottoposti al vaglio di coloro che forniscono gli inputs e ricevono ouputs, in generale dall'ambiente. Da tali valutazioni scaturiscono decisioni ed azioni che modificano i volumi e le qualità degli inputs disponibili per svolgere le attività economiche.
Il sistema aziendale ed i suoi sottosistemi.
All'interno di un sistema aziendale c'è la presenza di SOTTOSISTEMI, che appartengono ad un sistema più ampio e hanno INTERCONNESSIONI tra loro e da considerasi unità relativamente autonome.
Nell'unitario sistema dell'amministrazione s'individuano momenti di un unico sistema:
* Operazioni › GESTIONE, riguarda operazioni di approvvigionamento dei fattori, la loro trasformazione fisica ed economica e la loro cessione, esprime l'aspetto oggettivo nell'amministrazione;
* Processi › ORGANIZZAZIONE, riguarda gli organi e le correlate funzioni, costituisce l'aspetto soggettivo dell'amministrazione;
* Combinazioni › RILEVAZIONE, riguarda l'informazione e il controllo preventivo, concomitante e susseguente dei fenomeni d'impresa.
Diverso è l'approccio che individua all'interno del sistema azienda le aree funzionali di management, con riferimento alla specifica attività amministrativa esercitata, che esprimono le specifiche funzioni del management. Le aree operazionali caratteristiche (funzioni tipiche che quaificano l'oggetyto dell'attività di produzione) sono: MARKETING (studio dell'ambiente-mercatoe delle correlate iniziative), RICERCA&SVILUPPO (promozione e diffuzione delle consocenze scientifiche e tecniche e la loro applicazione all'interno del sistema aziendale), PRODUZIONE (allestimento delle strutture produttive e dei processi di trasformazione fisica ed economica). A supporto di tali aree: ORGANIZZAZIONE (definisce gli organi e le relative funzioni, i rapporti e il coordinamento), AMMINISTRAZIONE del PERSONALE (gestisce l'assunzione, l'impiego e la valutazione della prestyazione e le modelità di remunerazione), FINANZA (gestisce le risorse finanziarie necessarie per il funzionamento del sistema). Le aree di controllo e di informazione sono: PIANIFICAZIONE e PROGRAMAMZIONE (studio ed elaborazione di piani sul m/l termine e della predisdpozione del budget), SISTEMA INFORMATIVO (finalizzato ad acquisire, eleborare, distribuire informazioni). Nell'unitario sistema aziendale tra le aree funzionali si sviluppa un intreccio di collavorazioni. Nelle imprese di maggiori dimensioni si individuano le aree strategiche d'affari (sottoinsiemi aziendali che si sovrappongono alle aree funzioali capaci di sopravvivere autonomamente). Sono svolte a livelli di alta direzione (corporate) le funzioni della finanza e la programmazione e controllo, mentre la produzione e la commercializzazione sono funzione tipiche realizzato all'intero delle specifiche aree d'affari. Alcune funzione di management sono presenti sia a livello corporate che a livello ASA (aree funzioni di marketing e ricerca e sviluppo).
Un'ulteriore disaggregazione riguarda le specifiche attività, ovvero i processi attraverso i quali si realizza la gestione aziendale, e nell'analisi delle attività che concorrono alla formazione della CATENA del VALORE si distinguono:
* ATTIVITA' PRIMARIE › sono correlate con i processi di produzione, vendita e distribuzione;
* ATTIVITA' di SUPPORTO › sono un sostegno per lo svolgimento di quelle primarie e quelle di tipo infrastrutturale rivolte a vantaggio dell'intera catena del valore, ma non producono direttamente valore.
I gruppi e le altri aggregazioni aziendali.
L'impresa tende a limitare la pressione della concorrenza (causa esterna) ed a rafforzare la sua capacità competitiva e le sue prospettive di sviluppo (cause interne) realizzando intese con altre unità produttive. In base ai legami che possono svilupparsi tra le aziende, si distinguono:
* rapporti di collaborazione INTERAZIENDALI tra aziende che operano AUTONOMAMENTE › AGGREGAZIONI DI IMRPESE;
* rapporti che generano DIPENDENZA tra le imprese › GRUPPI AZIENDALI.
Si tratta di aziende aventi un distinto SOGGETTO GIURIDICO, ma che operano sotto il controllo dello stesso SOGGETTO ECONOMICO.
Sulla base della NATURA dei legami che si sviluppano (FORMA, DURATA e SCOPI), si distinguono:
* RAPPORTI di COLLABORAZIONE INTERAZIENDALE, in cui le imprese restano AUTONOME; le intese e collaborazioni sono:
° CONSORZI › si tratta di due o più unità aziendali autonome, che sviluppano insieme una o più funzioni produttive, operando in modo indipendente;
° GRUPPI D'ACQUISTO › riguarda la realizzazione in forma collettiva per conto degli associati della fase dell'approvvigionamento delle merci;
° FRANCHISING › si tratta di un contratto tra un'impresa affiliante e una o più imprese affiliate, le quali sono indipendenti una dall'altra giuridicamente. L'affiliante consente il diritto all'utilizzo dei propri segni distintivi in cambio corrispettivi finanziari. L'affiliato ha la possibilità di commercializzare la propria offerta e affiancare il proprio nome ad un marchio famoso, ma il punto debole è che tutti devono offrire gli stessi servizi;
° JOINT - VENTURE › si tratta di una forma temporanea di associazione tra più imprenditori per lo svolgimento in comune di un affare;
° VENTURE CAPITAL › si tratta di un'intesa tra una società finanziaria, che assume una partecipazione minoritaria, e un'impresa in fase di avvio al fine di realizzare guadagni di tipo speculativo.
* RAPPORTI che generano DIPENDENZA tra imprese, le quali PERDONO AUTONOMIA.
Per GRUPPO ECONOMICO s'intende l'insieme di aziende GIURIDICAMENTE DISTINTE (autonome), la cui attività di produzione è realizzata secondo le indicazioni di un MEDESIMO SOGGETTO ECONOMICO. Un'azienda è divisa quando la sua attività di produzione si sviluppa articolandosi nel territorio e l'attività è riconducibile ad un unico soggetto economico.
CLASSIFICAZIONI dei GRUPPI:
* GRUPPO ECONOMICO (o OPERATIVO) › si tratta di un insieme di aziende, giuridicamente distinte, la cui attività di produzione è realizzata secondo le indicazioni di un medesimo soggetto economico e si tratta di un'unità finanziaria ma anche economico - produttiva. Le sue CONFIGURAZIONI:
° INTEGRAZIONE ORIZZONTALE › si tratta di società che operano sullo stesso livello (svolgono attività similari nello stesso settore);
° INTEGRAZIONE VERTICALE › riguarda l'operatività in fasi diverse dello stesso ciclo produttivo;
° GRUPPI CONGLOMERATI › si tratta di imprese che hanno scarsi rapporti di tipo tecnico ...
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CLASSIFICAZIONI dei GRUPPI:
* GRUPPO ECONOMICO (o OPERATIVO) › si tratta di un insieme di aziende, giuridicamente distinte, la cui attività di produzione è realizzata secondo le indicazioni di un medesimo soggetto economico e si tratta di un'unità finanziaria ma anche economico - produttiva. Le sue CONFIGURAZIONI:
° INTEGRAZIONE ORIZZONTALE › si tratta di società che operano sullo stesso livello (svolgono attività similari nello stesso settore);
° INTEGRAZIONE VERTICALE › riguarda l'operatività in fasi diverse dello stesso ciclo produttivo;
° GRUPPI CONGLOMERATI › si tratta di imprese che hanno scarsi rapporti di tipo tecnico - commerciale (svolgono una diversa attività per settore), ma sono collegate da logiche di tipo finanziario.
* GRUPPO FINANZIARIO › si tratta di aziende operanti in settori produttivi differenti;
* GRUPPO MISTO › si tratta di società collegate dal punto di vista operativo e finanziario;
* GRUPPO PADRONALE › si tratta della PROPRIETA' CHIUSA, a cui fa capo una sola persona;
* GRUPPO MANAGERIALE › si tratta della PROPRIETA' APERTA, in cui il manager ha potere decisionale.
CONCETTO di IMPRESA:
* CONTROLLATA, il cui rapporto avvenire tramite: - COLLEGATA, il cui rapporto può avvenire:
° un rapporto di partecipazione (diretta o indiretta, ovvero tramite anello centrale); ° concetto di "influenza notevole", le aziende collegate nel
° vincoli contrattuali o clausole statutarie; sistema d'impresa risultano sotto l'influenza dominante di una
° accordi con altri soci; azienda leder, che stimola la creazione della rete acquisendo e finalizzando al proprio rafforzamento sviluppo le risorse presenti nell'ambiente.
PRINCIPALI STRUTTURE di GRUPPO:
* GRUPPI a STRUTTURA SEMPLICE; - GRUPPI a STRUTTURA a CATENA:
° DIRETTI (partecipazioni reciproche);
* GRUPPI A STRTTURA COMPLESSA: ° INDIRETTI;
° gruppi a CASCATA (formazione piramide);
° gruppi a LIVELLI SUCCESSIVI di RAGGRUPPAMENTO;
MODALITA' di COSTITUZIONE dei GRUPPI:
* per ACQUISIZIONE › si tratta di un acquisto da parte di una capogruppo di partecipazioni in altre imprese:
° ACQUISTO - ESPANSIONE - INGLOBO;
° FUSIONE;
° GRUPPO.
* per ENUCLEAZIONE › una società ha la possibilità di dar vita a nuovi soggetti:
° costituzione nuove forme d'impresa;
° scorporo o conferimento di una o più imprese;
° scissione di una o più imprese.
Il BILANCIO dei GRUPPI.
Il bilancio d'esercizio delle singole unità non è sufficiente a mettere in evidenza l'attività del gruppo nel suo complesso. Per fornire una rappresentazione veritiera e corretta dell'unità economica, costituita dal gruppo, è necessario redigere un BILANCIO CONSOLIDATO, utile al sistema informativo e per capire ciò che il gruppo ha realizzato verso l'esterno.
VANTAGGI della STRUTTURA a GRUPPO: consente al soggetto economico di ridurre la quota di capitale, che dovrebbe essere impiegata per acquisire il controllo delle società stesse › EFFETTO LEVA AZIONARIA, utilizzato per ridurre la quota capitale; la costituzione di un gruppo formato da società di capitale consente di frazionare il rischio tra le diverse unità, le quali rispondono direttamente delle proprie obbligazioni; la formazione società società giuridicamente distinte di consente di specializzare le funzioni produttive realizzando economie di scale; favorisce la diversificazione aziendale affidando a società distinte la gestione di prodotti, marchi, canali commerciali e realizzare iniziative; agevola la penetrazione nei mercati esteri. È significativa la tendenza a creare redi di imprese, cioè sistemi di imprese che operano con una propria autonomia imprenditoriale. La collaborazione si sviluppa in ambito dell'innovazione tecnologica mediante la ricerca e diffusione del sapere, nella fase produttiva tramite la concessione di licenze di fabbricazione ecc.
LA GESTIONE AZIENDALE.
La gestione aziendale riguarda: le operazioni di interna ed esterna gestione; le diverse fasi dell'attività gestionale; gli aspetti economici, monetari e finanziari; il carattere unitario delle operazioni di gestione.
Le operazioni di interna ed esterna gestione.
L'ATTIVITA' di GESTIONE riguarda l'insieme delle operazioni, fatti amministrativi, che l'impresa effettua durante la sua esistenza per realizzare gli obbiettivi perseguiti dal soggetto economico. La gestione aziendale sviluppa un susseguirsi di scambi con l'ambiente - mercato. L'ESERCIZIO è una parte della GESTIONE sviluppata in un dato ARCO TEMPORALE, detto PERIODO AMMINISTRATIVO, che coincide solitamente con l'anno solare.
Le OPERAZIONI di INTERNA GESTIONE si sviluppano nell'ambito del sistema aziendale, senza ricorrere a scambi di risorse con l'ambiente. Essi riguardano: l'organizzazione e l'attivazione dei processi di trasformazione fisico - tecnica per l'ottenimento delle produzioni; la direzione, il coordinamento ed il controllo della prestazione del fattore umano; lo studio, la ricerca e la realizzazione di innovazione di prodotto; la rilevazione preventiva, concomitante e susseguente delle operazioni d'interna ed esterna gestione (SISTEMA INFORMATIVO).
Le OPERAZIONI di ESTERNA GESTIONE si sviluppano tramite gli scambi di risorse con l'ambiente, attraverso i quali si modifica la sfera patrimoniale. Si tratta degli scambi con l'ambiente mercato generati da processi di acquisizione dei fattori di produzione e di collocamento dei prodotti ottenuti. Tali scambi sono correlati con movimenti di risorse monetarie. L'input di informazioni contribuisce a determinare modificazioni nei processi produttivi nei prodotti generando variazioni nell'interscambio ripercuotendosi sull'andamento di operazioni di esterna gestione. L'output di informazioni determina possibilità di collocazione, facilitazioni nell'acquisizione dei fattori o di allestimento dei processi produttivi. Gli scambi trovano contropartita in quantità di moneta o in mezzi di pagamento. Negli scambi monetari il movimento del denaro non è sempre immediato, cioè non è contestuale all'acquisizione/cessione di beni o servizi, ma può avvenire anche successivamente e in questo caso lo scambio ha come contropartita il sorgere di un debito / credito di regolamento. L'impresa per fronteggiare il fabbisogno monetario può utilizzare il capitale apportato (capitale proprio), o ricorrere a dilazioni nel pagamento (debiti di regolamento) o rivolgersi a terzi finanziatori, chiedendo prestiti (debiti di finanziamento). In presenza di un esubero di risorse finanziarie, l'impresa può effettuare versamenti di denaro a terzi a titolo di prestiti (crediti di finanziamento).
I FLUSSI MONETARIO - REDDITUALI sono rappresentanti dalla moneta:
* in entrata › derivanti da ricavi di vendita e/o incassi di crediti di regolamento;
* in uscita › derivanti da costi per acquisizione di fattori e/o pagamento di debiti di regolamento.
I FLUSSI MONETARIO - FINANZIARI sono rappresentanti dalla moneta:
* in entrata › derivante da apporti di Capitale Proprio, dall'assunzione di debiti di finanziamento e dal rimborso di crediti di finanziamento;
* in uscita › derivante da rimborsi di Capitale Proprio, dalla concessione di crediti di finanziamento e dal rimborso di debiti di finanziamento.
I FATTORI PRODUTTIVI sono diversi:
* fattori produttivi STRUTTURALI (o di IMPIANTO) › si tratta di quei beni materiali o immateriali soggetti ad un impiego graduali e destinati a fornire utilità alla produzione economica di più esercizi, fattori per i quali finanziariamente avviene subito l'esborso, ma economicamente il loro uso è prolungato nel tempo;
* fattori produttivi di ESERCIZIO › si tratta di quei fattori che sono subito impiegati e il loro esborso ritornerà nel tempo.
Nello svolgimento dell'unitaria attività di impresa i fatti d'interna ed esterna gestione riflettono due aspetti, astrattamente individuabili e separabili. I fenomeni di interna ed esterna gestione sono influenzati dagli scambi di informazione con l'ambiente. L'informazione e l'ambiente generano opportunità e vincoli nell'attività di scambi con l'esterno e nelle modalità di realizzazione dei processi di trasformazione fisico - tecnica.
Sul piano dell'influenza delle operazioni di interna gestione si sottolineano:
* gli effetti sull'utilizzo di diverse tecniche di produzione;
* i condizionamenti derivanti dalle motivazioni, dal livello di formazione e dal grado di sindacalizzazione;
* l'incidenza che lo sviluppo delle reti di trasmissioni delle informazioni esercita per effettuare ordinazioni ai fornitori;
* le ripercussioni derivanti dal grado di efficienza dei servizi pubblici e della pubblica amministrazione.
All'influenza delle caratteristiche ambientali sugli andamenti delle operazioni di esterna gestione basta osservare che:
* le modalità economiche e finanziarie scontano pressione concorrenziale;
* gli investimenti per il potenziamento e rinnovo dei beni strumentali risentono del progresso;
* la natura dei sistemi di trasporto influiscono.
Le diverse fasi dell'attività gestionale.
* FASE di COSTITUZIONE, in cui si realizzano operazioni relative a:
° impianto giuridico dell'impresa, in quanto esistono adempimenti connessi all'adozione della forma aziendale e il c. c. prevede diverse forme:
. SOCIETA' DI PERSONE › nel momento in cui il patrimonio è insufficiente, tutti i soci rispondono solidamente (tutti i soci insieme) e illimitatamente (anche eventualmente con il loro patrimonio personale) per le obbligazioni sociali (per eventuali debiti dell'azienda);
2. SOCIETA' DI CAPITALI › per gli impegni sociali risponde sempre e solo la società con il proprio patrimonio, si tratta di società che godono di autonomia patrimoniale perfetta; i soci sono responsabili limitatamente a quanto hanno versato in denaro o in bene nell'azienda.
° allestimento della struttura produttiva, che riguarda la scelta sulla localizzazione e l'acquisizione dei fattori materiali e immateriali necessarie per avviare la produzione.
L'impianto dell'impresa deriva da un complesso di elementi valutati in diversi aspetti della convenienza economica, della compatibilità finanziaria, dell'adeguatezza della struttura organizzativa e dalla tipologia adottata e delle competitività sui mercati.
* FASE di FUNZIONAMENTO si sviluppa con l'operazione di esterna gestione relativa all'acquisizione dei fattori necessari per alimentare l'attività di produzione economica ed alla cessione delle produzioni allestite, è costituita da:
° uscite ed entrate di mezzi relativi ai pagamenti ed incassi collegati con i processi di approvvigionamento dei fattori e di cessione delle produzioni;
° assunzione e rimborso di debiti di finanziamento;
° RARAMENTE cessione e restituzione dei crediti di finanziamento ed apporti e rimborsi di capitale proprio, che sono correlati con operazioni che si effettuano in presenza di situazioni (ristrutturazione, ampliamento, ridimensionamento, cambiamento forma giuridica, modificazione composizione base sociale, copertura perdite d'esercizio, riduzione indebitamento verso terzi finanziatori ecc...);
CICLO IMPRESA MERCANTILE. Il ciclo operativo aziendale, che parte con il costo per l'approvvigionamento delle merci, misurato dal sorgere di un debito di regolamento e si conclude con l'incasso del credito di regolamento, che misura un ricavo di vendita, comprende:
- ciclo mercantile › riguarda l'arco di tempo e le operazioni aziendali comprese tra il costo per l'approvvigionamento e il ricavo ottenuto dalla cessione;
- ciclo monetario › ciò che avviene dall'uscita per il pagamento del costo delle merci fino all'incasso del ricavo per la vendita della merce.
CICLO IMPRESA INDUSTRIALE. Il ciclo operativo aziendale, che parte con il costo per l'approvvigionamento, misurato dal sorgere di un debito di regolamento e si conclude con l'incasso del credito di regolamento, che misura un ricavo di vendita, comprende:
- ciclo industriale › ciò che avviene dall'inizio alla fine della produzione;
- ciclo mercantile › ciò che avviene dall'acquisto delle materie prime alla vendita dei prodotti finiti;
- ciclo monetario › ciò che avviene dal pagamento delle materie prime all'incasso relativo alla vendita dei prodotti finiti;
OPERAZIONI riguardanti ASPETTI EXTRA - OPERATIVI.
Si tratta di operazioni, la cui gestione è da considerare separatamente, in quanto non riguardano l'attività tipica dell'impresa, riguarda: la gestione dei flussi finanziari connessi con il sorgere e l'estinguersi dei debiti e crediti di finanziamento; le attività accessorie rispetto a quella tipica; le operazioni non attinenti all'ordinaria operatività aziendale, ma dipendenti dalla situazione di straordinaria gestione. In questa fase sorge l'esigenza di effettuare interventi di manutenzione, rinnovando e questi casi si concretizzano in nuovi investimenti o comportano la modificazione nella loro composizione. Può emergere l'opportunità di riadattare la struttura produttiva ed organizzativa impostata in fase d'impianto, o è vantaggioso ridefinire la forma giuridica, la consistenza del capitale proprio ecc... Accanto alle tipiche operazioni d'esercizio, possono verificarsi operazioni non strettamente attinenti l'ordinaria operatività aziendali, ma dipendenti da situazione di straordinaria gestione. Il verificarsi di fenomeno imprevedibile, o eccezionali, o dovuti ad eventi ambientali - naturali, o di tipo politico- sociale, o generati da eventi casuali o non voluti possono determinare operazioni gestionali straordinarie.
* FASE di CESSAZIONE deriva da motivazioni dipendenti dalla volontà del soggetto economico e da difficoltà di funzionamento, nonostante un'azienda è per sua natura destinata a perdurare nel tempo; la cessazione può essere:
- ASSOLUTA, quando l'azienda cessa di funzionare, tramite:
° liquidazione volontaria › ha l'obbiettivo di realizzare in forma monetaria il capitale investito al fine di estinguere le passività e destinare il residuo del capitale conferito nell'iniziativa;
° liquidazione obbligatoria › se gli sfavorevoli andamenti gestionali generano incapacità a far fronte alle proprie obbligazioni, l'azienda si trova in uno stato di insolvenza, che sollecita l'autorità ad avviare con la dichiarazione di fallimento
le procedure di cessazione. Il fallimento è talvolta evitato poiché si giunge ad un accordo tramite un parziale pagamento (concordato preventivo) o l'accordo è raggiunto nel corso della procedura fallimentare (concordato fallimentare).
- RELATIVA (vendita dell'impresa) possibile tramite:
° fusione › unione tra entità giuridiche in precedenza autonome formano una nuova società (fusione propriamente detta), una o più imprese cessano in quanto assorbite da un0altra azienda (fusione per incorporazione);
° scorporazione › una società (scorporante) cede una parte, ramo o tutto il complesso, ad un'altra società da costituire o già esistente in cambio di quote o azioni, l'attività continua a svilupparsi in quella scorporata mentre si ridefinisce quella della scorportante.
° scissione › una società (scissa) trasferisce tutto il complesso patrimoniale a più società (scissione totale), ad una o più società (scissione parziale); la contropartita di tale trasferimento è costituita dall'assegnazione diretta ai soci della scissa di quote o azioni corrispondenti al valore patrimoniale ceduto.
° trasformazione › comporta la modificazione della forma giuridica della società, senza effetti diretti sull'attività di produzione economica.
Aspetti economici, monetari e finanziari.
ACQUISTO di beni e servizi comporta:
* un ASPETTO NUMERARIO › rappresentato da un'uscita di cassa e/o debito verso un fornitore;
* un ASPETTO ECONOMICO › rappresentato da un costo d'acquisto;
VENDITA di beni e servizi comporta:
* un ASPETTO NUMERARIO › rappresentato da un'entrata di cassa e/o credito verso cliente;
* un ASPETTO ECONOMICO › rappresentato da un ricavo di vendita.
VALORI NUMERARI misurano / quantificano un costo d'acquisto o un ricavo di vendita e si posso distinguere valori numerari:
* CERTI › valori inerenti alle riscossioni e ai pagamenti di moneta;
* ASSIMILATI › crediti e debiti di regolamento, temporaneamente sostitutivi alla moneta;
* PRESUNTI › crediti e debiti di regolamento espressi in moneta non di conto e che necessitano di un processo di traduzione in moneta di conto.
I DEBITI/CREDITI si distinguono:
* di REGOLAMENTO › sorti nei confronti del fornitore/cliente che misurano il costo/ricavo della prestazione ricevuta/fornita › ASPETTO MONETARIO;
* di FINANZIAMENTO › movimenti finanziari relativi alla provvista delle risorse monetarie necessarie per sostenere i fabbisogni del processo produttivo › ASPETTO MONETARIO-FINANZIARIO.
Flussi dei valori numerari o finanziari.
Il primo movimento monetario è originato dall'apporto di captale proprio per intraprendere l'attività produttiva. L'entrata di mezzi monetari conferito misura il finanziamento ottenuto, cioè il capitale proprio apportato nell'azienda quale fattore produttivo. Il capitale proprio misura sia un'entrata di cassa che un credito verso i soci sottoscrittori. Il credito è da considerarsi di costituzione. Può avvenire un conferimento in natura apportando beni, la cui quantificazione deriva da una stima. È frequente che si verifichi il passaggio da valori di credito di regolamento a valori di denaro contante ottenuti all'incasso dei crediti. L'estinzione dei debiti di regolamento comporta l'uscita di denaro per il pagamento del debito. Nell'aspetto economico occorre distinguere i costi per fattori produttivi d'impianto (costi anticipati per beni ad utilizzo pluriennale) e d'esercizio (relativi a fattori che si consumano interamente con il loro impiego); fattori produttivi anticipati (la loro acquisizione precede il loro utilizzo nella produzione) e correnti (sono fattori d'esercizio acquisiti e subito utilizzati). I costi per l'acquisizione di fattori correnti i ricavi relativi alla cessione delle produzioni concorrono alla formazione del risultato economico. I fattori produttivi strutturali costituiscono investimenti in corso, componenti positivi e influiscono sul costo di produzione, sul risultato economico ed espressione del costo di utilizzazione nel processo produttivo.
I COSTI sostenuti per l'acquisizione di beni e servizi, che originano delle USCITE, attivano il processo di PRODUZIONE. Nel momento in cui esso termina si passa al collocamento dei beni e servizi sul mercato originando dei RICAVI, i quali creano delle ENTRATE. Con entrate ed uscite sorgono CREDITI/DEBITI di REGOLAMENTO, formando così una CASSA. Ma per far fronte ai CREDITI/DEBITI di REGOLAMENTO, si ricorre spesso a DEBITI/CREDITI di FINANZIAMENTO. Con i COSTI e i RICAVI si crea così il CAPITALE PROPRIO (valore economico, varia in base ai risultati positivi o negativi).
Nei momenti monetari collegati con gli scambi di esterna gestione è possibile individuare due momenti:
* ASPETTO FINANAZIARIO › che individua la causa del verificarsi della variazione nei valori numerari;
* ASPETTO ECONOMICO › che misura l'importo dei movimenti economici.
Il carattere unitario delle operazioni di gestione.
Il carattere unitario dell'attività gestionale riflette l'effetto congiunto dei vincoli che si manifestano durante il suo svolgimento con riguardo ad aspetti della programmazione, tecnico - organizzativo, economico e finanziario. Nell'unitario svilupparsi della gestione, ogni operazione trova giusta giustificazione in ragione delle altre operazioni già effettuate, di quelle che simultaneamente si stanno realizzando e di quelle che s'intende realizzare in rapporto agli obbiettivi da raggiungere. Dopo aver fissato gli OBBIETTIVI AZIENDALI, essi sono tradotti in PIANI E PROGRAMMI PLURIENNALI (azioni concrete) e si fissano così PROGRAMMI OPERATIVI ANNUALI, passando ad OPERAZIONI di GESTIONE tenendo conto dei COLLEGAMENTI di tipo TECNICO ORGANIZZATIVI, ECONOMICI e FINANAZIARI.
* L'effetto del legame sullo svolgimento delle operazioni di gestione si manifesta anche in assenza dell'espressione formale di piani;
* L'elasticità e la rigidità strutturale;
* Collegamenti fra gli andamenti gestioni dei diversi esercizi;
* Scelte sulla composizione delle fonti di finanziamento e sulla struttura degli investimenti.
L'ECONOMICITA' DELL'IMPRESA.
Il principio di economicità aziendale ed equilibrio economico.
Il sistema aziendale pur nella sua continua mutabilità delle sue componenti e dei suoi comportamenti tende a perdurare nel tempo. Per perseguire gli obbiettivi programmati si deve tener conto delle condizioni operative che ne consentano la sopravvivenza come entità autonoma (non dipendente da altre economie). L'economicità esprime la condizione di vita duratura ed autonomia d'impresa senza il patologico ricorso a terze economie. L'operare secondo economicità comporta l'ottenimento di condizioni di equilibrio nei flussi dei valori economici e monetari che caratterizzano l'interscambio con l'ambiente.
Il compenso al capitale apportato dal titolare o dai soci è di tipo residuale. Si tratta infatti del capitale a rischio, il cui compenso è assegnabile dopo che sono stati remunerati gli altri fattori della produzione a rischio limitato. Il rischio pieno riguarda il capitale proprio sia negli aspetti relativi al rischio di perdita del patrimonio apportato sia di mancata o insufficiente remunerazione dello stesso. Il capitale a rischio limitato è quello ottenuto da terzi non soci. Il compenso da attribuire al capitale proprio deve essere l'importo congruo e delle aspettative soggettive di chi apporta il capitale. Il soggetto economico apprezza la congruità di tale compenso sulla base della quota di utile e tenendo conto dei benefici economici conseguiti con l'attività aziendale, per cui assumono importanza l'incremento realizzato nel valore del patrimonio, l'entità dell'eventuale retribuzione e la remunerazione nel caso di impiego di fattori specifici di produzione (fitto di locali). La possibilità di soddisfare mediante l'attività aziendale obiettivi non direttamente economici, ma connessi con le proprie motivazioni relative al conseguimento di uno status sociale, con l'attualizzazione delle proprie aspirazioni imprenditoriali ecc...
Equilibrio economico.
L'equilibrio economico, o autosufficienza economica, implica che il volume dei ricavi da ottenere deve essere adeguato per fronteggiare i costi per i fattori produttivi utilizzati e per consentire di assegnare agli stessi fattori una remunerazione congrua. La difficoltà dell'impresa a conseguire il volume di ricavi necessario per remunerare i fattori impiegati evidenzia un'incapacità a generare risorse per portare avanti il processo produttivo e ciò determina riflessi negativi. Se la difficoltà a conseguire ricavi con la cessione delle produzioni allestite non consente il reintegro delle risorse utilizzate, il funzionamento dell'impresa determina il consumo del capitale stesso e l'indebolimento della struttura patrimoniale. Si intaccano le condizioni che consentono un'autonoma sopravvivenza, non dipendente dal sostegno di ulteriori apporti di capitale proprio o di finanziamenti da parte di terzi. Nelle aziende in cui la prospettiva di realizzare un riequilibrio dei flussi economici è problematica, lo squilibrio economico genera sul piano finanziario l'erosione delle disponibilità monetaria creando difficoltà nel fronteggiare i fabbisogni per i costi per l'approvvigionamento dei fattori e per i rimborsi dei debiti, attivando una spirale negativa che spinge verso la cessazione dell'impresa. La mancata od insufficiente remunerazione dei fattori impiegati si traduce in una penalizzazione nella creazione di ricchezza in ambito del sistema economico. Non necessariamente il raggiungimento di condizioni di equilibrio economico implica che in ogni esercizio il volume dei ricavi debba reintegrare i costi per l'allestimento dei processi produttivi. L'impresa anticipa i costi per allestire la produzione. Questo fenomeno genera un fabbisogno di risorse finanziarie fronteggiato con l'apporto del capitale proprio da parte del titolare o dei soci e per a prima parte eccedente con il ricorso al capitale di terzi. Tanto è maggiore la consistenza del capitale proprio su cui contare tanto l'impresa potrà essere la sua capacità di attendere senza dipendere dal contributo di terzi finanziatori. La disponibilità di adeguato capitale costituisce un primo elemento che contribuisce la condizione di sopravvivenza di un'iniziativa aziendale. L'equilibrio economico deve essere conseguito in un arco temporale delimitato da tempi di attesa sopportabili dall'impresa in ragione della sua dotazione di capitale proprio e della possibilità di accedere a quello di terzi. L'impresa può allungare i propri tempi d'attesa, fronteggiando il fabbisogno di risorse monetarie generato dallo squilibrio tra costi e ricavi, con il ricorso a debiti di regolamento e di finanziamento. Viceversa, la concessione di crediti di regolamento e di finanziamento determina un impiego di risorse a favore di terze economie aumentando il fabbisogno di mezzi finanziari dell'impresa. Tali operazioni riducono i suoi tempi d'attesa e sollecitano un rapido conseguimento dell'equilibrio economico e dei flussi monetari. Il ricorso al capitale di terzi produce riflessi sul piano economico, generando oneri e proventi finanziari espliciti (espresso nella forma di interessi per il periodo di dilazione, di sconti per pagamenti pronta cassa ecc...) ed impliciti (rappresentanti dal maggior o minor prezzo riconosciuto negli scambi con pagamento dilazionato o in contanti), ma concorrono alla realizzazione di condizioni di equilibrio economico dell'impresa. L'azienda nel valutare il ricorso all'indebitamento deve tener presenti la propria capacità di generare risorse per rimborsare il prestito e gli eventuali vincoli ed ingerenze gestionali che possono derivare dai terzi finanziatori. Nell'apprezzare la durata dei tempo d'attesa, occorre considerare la disponibilità del soggetto economico a tener impiegato il capitale sopportando i rischi connessi con la sua utilizzazione durante il periodo di tempo in cui prevede di non ricevere una congrua remunerazione dell'investimento. Una minore propensione al rischio da parte del soggetto economico o la valutazione di non dover superare dati tempi d'attesa, possono costituire elementi che influiscono negativamente. La condizione di equilibrio economico prevede una stabilizzata attitudine a conseguire un equilibrio tra ricavi (ottenuti dalla cessione di bene e servizi) e costi (sostenuti per remunerare i fattori compreso il capitale) da realizzare entro tempi d'attesa definiti dalla disponibilità finanziaria che in grado di attivare e dalla disponibilità soggettiva dell'imprenditore a sopportare tali tempi d'attesa.
L'economicità caratterizza imprese:
* che appartengono a gruppi aziendali:
- si parla di economicità di gruppo, quando le unità trovano le ragioni della propria sopravvivenza in base all'intensità e alla rilevanza dei rapporti gestionali, che possono influenzare positivamente lo svolgimento dell'attività gestionale della singola unità aziendale tale che la stessa riseca a realizzare una condizione di autosufficienza economica;
- si parla di economicità di super-aziendale di gruppo, quando con il supporto derivante dal fatto di operare entro il gruppo riescono a realizzarsi condizioni di autosufficienza economica e le medesime unità vengono mantenute in vita e la convivenza del gruppo può trarre benefici o opportunità, che indirettamente la sopravvivenza dell'iniziativa produce.
* pubbliche, che presentano casi aziendali la cui sopravvivenza è giustificata secondo criteri di convenienza macroeconomica, ovvero il mantenimento in vita di un'impresa non autosufficiente è una condizione inevitabile per conseguire vantaggi compensativi.
L'economicità dell'impresa e l'equilibrio finanziario.
Il funzionamento del sistema aziendale secondo economicità comporta che, unitamente alla prospettiva di conseguire condizioni di equilibrio economico, l'attività gestionale possa svilupparsi con il supporto di un equilibrio nei flussi monetari: equilibrio finanziario. L'impresa deve poter disporre alla fase dell'avvio delle risorse finanziarie necessarie per anticipare i costi per acquistare i fattori, per allestire la struttura produttiva, inserirsi nel mercato e nella fase d'esercizio deve essere in grado di far fronte ai pagamenti dalle operazioni gestionali. Il continuo susseguirsi degli scambi con l'ambiente genera movimenti di risorse monetarie in:
* entrata (derivano dal conseguimento di ricavi per la vendita, per disinvestimenti di fattori strutturali, per incasso di crediti, per l'ottenimento dei debiti di finanziamento e per apporti di capitale dal titolare o dai soci);
* uscita (derivano dal sostenimento di costi per l'acquisto di fattori produttivi, per estinzione di debiti, dalla cessione di crediti di finanziamento, dai rimborsi di capitale proprio e dall'erogazione degli utili ai soci).
L'impresa deve essere in grado di gestire:
* i flussi monetari correlati con le operazioni d'esercizio, con gli investimenti e i disinvestimenti nei fattori strutturali;
* i flussi derivanti dai movimenti di debiti e crediti di finanziamento e dalle variazioni del capitale.
Per equilibrata situazione finanziaria s'intende la capacità dell'impresa di soddisfare i fabbisogni monetari nel momento in cui se ne presenta la necessità e nell'ambito di un ordinato ed economico svolgimento dell'attività gestionale senza ricorrere ad affrettati realizzi di attività. Fra la dinamica economica (flusso dei costi e ricavi) e la dinamica delle uscita ed entrate monetarie si sviluppa una continua interrelazione. L'anticipazione dei costi genera un fabbisogno di mezzi monetari, mentre il raggiungimento di condizione di equilibrio economico favorisce la rigenerazione della dotazione di risorse monetarie. L'equilibrio economico determina automaticamente un equilibrio finanziario.
L'operare secondo equilibrio economico consente di ricostruire, attraverso i flussi di entrate (correlate con i ricavi), le risorse monetarie in uscita (correlate all'acquisto dei fattori d'esercizio e strutturali).
Nel dinamico svolgimento dell'attività occorre essere in grado di fronteggiare in ogni momento i variabili fabbisogni che per effetto del succedersi delle operazioni di gestione vengono continuamente a determinatasi, con riguardo allo sfasamento temporale che può verificarsi tra il definirsi dell'aspetto economico ed il manifestarsi dell'aspetto monetario (tra il conseguimento dei ricavi e il sostenimento dei costi e le correlate entrate ed uscite di cassa). La capacità delle entrate da ricavi di coprire le uscite per costi fornisce un contributo positivo in termini economici e finanziari. È necessario, però, creare condizioni favorevoli, affinché in caso di difficoltà, anche momentanee, che dovessero manifestarsi nel fronteggiare i fabbisogni per pagamenti finiscono per costituire delle circostanze che possono porre in dubbio la stessa capacità dell'impresa di sopravvivere secondo autosufficienza economica. La capacità dell'azienda di realizzare un'equilibrata situazione finanziaria deve potersi fondare sulla sua stabilizzata attitudine ad armonizzare i flussi monetari in entrata ed in uscita. L'impresa mediante la sua attività di produzione genera o consuma continuamente risorse costituite da:
* mezzi monetari;
* capitale circolante, formato da mezzi monetari, crediti, scorte, che al netto delle fonti di finanziamento di terzi, debiti di regolamento e di finanziamento a breve termine (rimborsabili entro l'esercizio successivo) formano il capitale circolante netto, che emerge dalla differenza tra il valore della produzione realizzata (venduta) e i costi che hanno comportato variazioni nel circolante.
Particolare attenzione deve essere posta all'afflusso di mezzi monetari. Il cash flow generato dalla gestione reddituale esprime il flusso di mezzi monetari generato dall'attività gestionale collegata con la produzione di beni e servizi destinati alla vendita. Esso è dato dalla differenza tra i movimenti in entrata e in uscita, derivanti dai ricavi e costi d'esercizio, dagli anticipi da clienti, dagli anticipi a fornitori per fattori d'esercizio, per l'incasso dei crediti d'esercizio iniziali e il pagamento dei debiti d'esercizio iniziali. Il cash flow globale comprende, oltre al cash flow generato dalla gestione reddituale, i flussi monetari derivati da investimenti e cessioni di immobilizzazioni materiali ed immateriali, dai debiti e crediti di finanziamento, dagli apporti o rimborsi di capitale proprio e dal pagamento di dividenti.
Difficilmente l'impresa opera solo con i mezzi monetari generati dai ricavi d'esercizio; la composizione strutturale delle fonti di finanziamento dell'impresa e la sua dotazione di capitale proprio costituiscono elementi fondamentali nell'influenzare l'entità e la durata dl ricorso all'indebitamento. L'entità del fabbisogno di capitale dell'impresa è definito dal complesso:
* degli investimenti in attesa di realizzo per immobilizzazioni tecniche materiali ed immateriali, scorte di magazzino e produzioni in corso, crediti di regolamento e finanziamento, consistenza delle disponibilità di denaro in casso o presso banche che occorre mantenere;
* delle fonti, che fronteggiano tali fabbisogni, costituite da capitale proprio, capitale generato dall'impresa durante la sua esistenza ed accantonamento a fondi di riserva, capitale di terzi nella forma di debiti di regolamento e di finanziamento.
Nel succedersi dalle operazioni aziendali e nell'unitario formarsi di disponibilità e dei fabbisogni finanziari non appare possibili individuare specifiche correlazioni non appare possibile individuare specifiche correlazioni tra investimenti e fonti. Nel sistema dei valori d'impresa è il complesso delle fonti che fronteggia l'insieme dei fabbisogni finanziari. La natura degli investimenti suggerisce il ricorso a fonti di finanziamento che garantiscono pari disponibilità. Nell'ambito degli investimenti è possibile distinguere la parte liquida, o destinata a diventare tale nel breve termine, ed una parte destinata a permanere, che genera fabbisogni durevoli.
* gli impieghi a breve sono il capitale circolante;
* gli impieghi durevoli sono i beni materiali ed immateriali ad utilità pluriennale il cui utilizzo avviene con la cessione all'atto dello smobilizzo e gradualmente nel tempo, mediante la reintegrazione economica; si ha reintegrazione economica, rigenerazione del capitale impiegato nelle immobilizzazioni, quando durante il periodo in cui i beni sono utilizzati, i ricavi d'esercizio consentono di fronteggiare le relative quote annuali d'ammortamento; ulteriore fabbisogno durevole si determina in rapporto al volume dei crediti a breve.
Nella configurazione di una struttura delle fonti di finanziamento che contribuisca positivamente allo sviluppo secondo economicità, è necessario che i fabbisogni durevoli siano fronteggiati con fonti con pari disponibilità, cioè il capitale proprio ed il capitale di terzi rimborsabile a scadenza non breve.
Sul piano finanziario il rapporto tra indebitamento e capitale proprio riflette la capacità dell'impresa di garantire con mezzi propri il rimborso dei finanziamenti ottenuti (può costituire un'espressione de su potenziale grado di solvibilità). Sul piano economico, l'indebitamento genera un onere costante o mutevole (caso di prestiti a tasso variabile) comportando all'impresa la realizzazione del capitale investito non inferiore al costo medio dell'indebitamento. Il confronto tra tasso di redditività del capitale investito, il rapporto tra reddito della gestione caratteristica e capitale impiegato nella stessa attività ed il tasso medio sostenuto per l'onere d'indebitamento concorre a definire il segno positivo o negativo della leva finanziaria, il cui effetto può essere:
* positiva, se il costo dei finanziamenti è inferiore alla redditività degli investimenti effettuati;
* negativa, se il costo dei finanziamenti è superiore alla redditività degli investimenti effettuati.
L'economicità dell'impresa e l'efficienza.
Gli equilibri dinamici, che l'azienda deve realizzare nei flussi dei valori monetari ed economici, costituiscono condizioni fondamentali per garantire la sua sopravvivenza come unità produttiva autonoma, per cui il raggiungimento di tali equilibri rappresenta una condizione necessaria per affermare che l'azienda stia operando secondo criteri di economicità aziendale. Per operare secondo economicità, è necessario remunerare congruamente i fattori produttivi impiagati e sviluppare efficientemente e razionalmente l'utilizzo delle risorse materiali ed umane nelle operazioni di interna gestione di trasformazione fisica - economica.
* L'efficienza nell'impiego dei fattori e nello svolgimento dei processi produttivi riflette il rapporto tra produzione ottenuta e i mezzi utilizzati per il suo allestimento (fattore impiegato). Esprime il livello più conveniente di rendimento o di produttività dei fattori impiegati. Il carattere dell'efficienza può riferirsi ad aspetti diversi:
- in termini quantitativi esprime il rendimento fisico - tecnico del fattore;
- in termini qualitativi esprime il complesso delle caratteristiche funzionali della produzione allestita;
- in termini di valore esprime il rapporto tra i ricavi ottenuti ed il costo dei dati fattori.
* L'efficacia esprime la capacita della gestione aziendale di conseguire gli obbiettivi programmati, prescindendo dalla valutazione delle risorse impiegate allo scopo, e rifletta il rapporto tra il risultato ottenuto e l'obbiettivo previsto. Efficacia realizzata può riflettere obbiettivi di tipo quantitativo - monetario o obbiettivi espressione di comportamenti gestionali.
Agire secondo economicità comporta per il sistema aziendale la realizzazione di equilibri gestionali tra:
* condizioni di efficienza nell'utilizzo delle risorse;
* capacità di raggiungere con efficacia gli obbiettivi programmati.
° Nell'operare secondo economicità, il livello di efficienza perseguibile non sempre coincide con quello massimo possibile per un dato fattore. Nell'ambito dell'unitario sistema dei processi produttivi si presenta l'esigenza di salvaguardare coordinamento ed armonia nelle condizioni di utilizzo, inoltre spingere oltre un certo limite lo sfruttamento di un fattore può generare effetti del tutto negativi. L'incremento dei risultati quantitativi può penalizzare gli aspetti qualitativi della produzione. Situazioni di non convenienza per l'impresa possono derivare dalla sottovalutazione degli aspetti quantitativi rispetto a quelli qualitativi.
° Il livello di efficienza perseguibile deve rapportarsi armonicamente con gli equilibri da mantenere nell'utilizzo dei diversi fattori produttivi e combinazioni di fattori e deve considerare la peculiarità che il razionale impiego di ogni fattore comporta. Deve tener presenti i complessi rapporti di complementarietà ed interdipendenza.
° L'impresa può realizzare condizioni di autosufficienza economica pur non operando secondo efficienza e l'impresa non coglie pienamente le potenzialità economiche della propria attività, per cui il suo comportamento contrasta l'agire secondo i criteri di economicità. L'operare secondo criteri di efficienza nell'utilizzo delle risorse materiali ed umane, nell'allestimento dei processi produttivi è condizione dell'agire secondo economicità. L'utilizzo efficiente dei fattori può non risultare una condizione decisiva, in assenza di equilibri nei flussi economici e monetari, per consentire alla stessa impresa di sopravvivere autonomamente sul mercato.
° Nelle imprese che operano come unità economicamente autonome sul mercato, l'attività gestionale deve realizzarsi:
* con efficienza nell'utilizzo dei fattori (efficienza interna);
* esprimersi anche con efficienza esterna ovvero agire competitivamente nei mercati di approvvigionamento di riferimento
° L'efficienza nei processi di trasformazione e la competitività sul mercato costituiscono caratteri dell'agire dell'impresa secondo economicità.
° Il dinamismo concorrenziale sollecita il sistema aziendale:
* ad un continuo sforzo di perfezionamento e di razionalizzazione della sua capacità produttiva e del suo rapporto con il mercato;
* tende direttamente a creare innovazione, unitamente alla capacità di far proprie le sollecitazioni del progresso tecnologico; l'impresa non può limitarsi ad accettare sfide concorrenziali, ma deve introdurre innovazioni nel modo di essere e di operare per anticipare i comportamenti dei concorrenti e gli orientamenti dei mercati, acquisendo una posizione di vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti;
* ad operare manteno un'adeguata elasticità, ovvero un'idonea potenzialità di adattamento delle sue strutture e dei suoi comportamenti operativi.
I rischi nella gestione d'impresa.
L'incertezza costituisce una condizione immanente nell'operare del sistema aziendale, essa riflette il variabile esito che le operazioni gestionali potranno avere in aspetti economici, finanziari, produttivi, commerciali e organizzativi. La condizione di incertezza deriva dal dover intraprendere delle scelte avendo un quadro informativo e con una limitata capacità di prevedere l'esito dell'operazione che s'intende effettuare o che è in corso di realizzazione.
La molteplicità degli elementi da considerare non consente di conoscere le variabili coinvolte, né di poter valutare la loro diversa influenza. Lo svolgimento delle operazioni gestionali dipende da fattori oggettivi e soggettivi non controllabili né prevedibili.
All'interno della stessa impresa e dall'esterno, i comportamenti dei soggetti non sono predeterminabili e prevedibili.
Lo svolgimento delle operazioni gestionali si basa sul contributo di componenti la cui affidabilità non consente di escludere il verificarsi di eventi derivanti rispetto a quanto atteso.
Nell'economia dell'azienda l'incertezza sull'esito delle operazioni gestionali appare ineliminabile. Ne derivano situazioni di rischio connesse con l'eventuale andamento sfavorevole nel verificarsi di accadimenti futuri. L'insieme dei rischi che gravano sull'attività di produzione assume rilevanza. Sul piano economico si fa riferimento all'entità degli oneri e dei minori ricavi emergenti per il verificarsi dell'evento dannoso. L'impresa deve fronteggiare uno specifico sistema di rischi, che insidia il conseguimento degli obbiettivi che gli soggetto economico intende perseguire e concorre a determinare il rischio economico generale dell'impresa, che rappresenta la massima espressione di rischio che incombe sulla gestione aziendale. Il rischio generale d'impresa riassume nell'ambito dell'unitario sistema di rischi collegato con il dinamico svilupparsi dell'attività di gestione, le situazioni di rischiosità specifica che si presentano in relazione al vario esito delle diverse operazioni in essere, per effetto di comportamenti aziendali e di circostanze ambientali. Alcune delle situazioni di rischio che si manifestano nello svolgimento di operazioni gestionali sono:
* rischio di inesigibilità dei crediti, per il possibile mancato incasso di crediti derivanti da cessioni di beni e servizi con regolamento a scadenza;
* rischio di cambio, per sfavorevoli variazioni del cambio per le operazioni il cui prezzo è denominato in moneta estera;
* rischio di fornitura, per possibili ritardi nel ricevimento delle forniture, la presenza di difetti o mancato funzionamento dei prodotti ceduti;
* rischio di garanzia, per interventi di manutenzione o sostituzione per effetti o mancato funzionamento dei prodotti ceduti;
* rischio di magazzino, inteso come:
- rischio di giacenza, per la possibile non collocazione delle scorte;
- rischio di disponibilità, per la carenza nell'assortimento;
- rischio di esercizio, per dover sostenere costi per la realizzazione dell'ordine;
- rischio di consegna e collaudo, per ritardi nell'ultimazione della produzione e per mancata accettazione del bene;
* rischio sulle immobilizzazioni tecniche:
- rischio di obsolescenza, derivante dal dovere anticipatamente rinunciare al contribuito di un componente e/o dell'intero complesso per inadeguatezza a seguito di innovazioni tecnologiche;
- rischio di esubero, per il ridimensionamento della struttura produttiva a seguito di mutamenti nei programmi;
- rischio per oneri di manutenzione, derivanti dal possibile fermo della produzione;
* rischio su titoli e/o su partecipazioni, in relazione a mutamenti nel valore di titoli pubblici e privati per effetto delle variazioni delle relative quotazioni;
* rischio di interesse, che si presenta nelle assunzioni di mutui o emissioni obbligazionarie a tasso fisso.
Il fronteggiamento dei rischi da parte dell'impresa appare correlato con la coscienza che il soggetto economico ha del rischio stesso. Tanto maggiore è la coscienza del rischio, tanto è maggiore l'attenzione presta per mettere l'azienda in condizioni di prendere i provvedimenti necessari affinché un evento contrario produca il minimo danno possibile. Le politiche aziendali per fronteggiare i rischi possono riguardare:
* iniziative atte ad influenzare l'origine del rischio stesso (prevenzione);
* iniziative per trasferire:
- nello spazio le conseguenze economiche del verificarsi del fatto dannoso quando l'impresa predispone di un'idonea copertura contrattuale per porre il danno a terze economie tramite il contratto di assicurazione (trasferendo l'onere di un evento dannoso) e l'elemento comune è l'assunzione del costo (pagamento del premio assicurativo o dal prezzo che il terzo richiede), l'impresa previene effetti economici negativi assumendo un onere certo ma delimitato in relazione al rischio potenziale;
- nel tempo le conseguenze economiche del verificarsi del fatto dannoso tramite politiche di assicurazione interna o d'autoassicuratone, l'onere grava sull'impresa, ma la sua incidenza economica viene ripartita nel tempo per non farlo gravare interamente sull'esercizio in cui potrebbe manifestarsi e nell'ambito delle politiche di formazione del bilancio tali quote alimentano accantonamenti in specifici fondi.
Non tutti i rischi sono assicurabili:
* ci sono situazioni in cui il grado d'incertezza può essere apprezzato in termini probabilistici, ma anche in termini di probabilità statistica, si tratta di rischi statici (sono oggetto tipico dei contratti d'assicurazione);
* la presenza di fenomeni del tutto imprevedibili caratterizza i cosiddetti rischi dinamici (assunti da terzi sulla case di un calcolo soggettivo della probabilità del verificarsi dell'evento rischioso).
ORGANIZZAZIONE E PESONALE
Generalità.
Per organizzazione e personale s'intende l'organizzazione del lavoro e la gestione del personale in azienda. Entrambe si occupano della risorsa lavoro:
* organizzazione, nel senso di decidere come dividere i compiti e come coordinarli tra i vari organi che compongono la struttura organi organizzativa;
* gestione del personale, nel senso di decidere come acquisire le risorse umane e come gestirle;
L'organizzazione e personale svolge un ruolo strumentale, nel senso che le scelte organizzative e di gestione del personale servono per far lavorare efficacemente ed efficacemente le risorse umane presenti in azienda ai fini del conseguimento degli obbiettivi di fondo di un'azienda.
L'organizzazione: concetti generali.
Organizzare un'azienda significa dare ordine e razionalità all'operato della risorsa lavoro. L'organizzazione ha diversi significati:
* è sinonimo di azienda;
* è una particolare area funzionale;
* è un momento dell'amministrazione;
* è da considerare come un insieme di variabili (dette variabili organizzative) classificabili in:
- struttura organizzativa, per decidere quale deve essere è necessario stabilire:
° come dividere i compiti tra i vari soggetti che operano in azienda;
° come coordinare i loro sforzi per raggiungere gli obbiettivi;
Con la struttura organizzativa si delinea l'ossatura, formata da organi, compiti e relazioni tra gli organi e tra i compiti.
- meccanismi operativi, svolgono un ruolo operativo, cioè chiariscono ai soggetti ciò che è loro richiesto in azienda, qual è la funzione del loro lavoro ai fini del raggiungimento degli obbiettivi, essi sono:
° il sistema di pianificazione e controllo di gestione, consente di esplicitare gli obbiettivi di gestione da assegnare ai vari organi e di controllare il grado di raggiungimento degli obbiettivi stessi;
° il sistema informativo;
° il sistema di gestione del personale.
§ Aspetto dinamico dell'organizzazione;
§ Processi che fanno muovere la struttura motivando i singoli alle diverse operazioni;
° Pianificazione strategica è un processo mediante il quale sono definiti gli obbiettivi, le politiche gli assetti delle combinazioni economiche aziendali; le finalità sono:
- elaborare obbiettivi r piani di lungo periodo (strategie aziendali);
- decidere l'assegnazione delle risorse strategiche;
- produrre "condizioni organizzative " (orientamento all'innovazione, al lungo periodo e all'integrazione).
° Programmazione e Controllo sono processi i quali sono assegnate alle unità organizzative, definite dalla strutture, gli obiettivi da realizzare in un determinato arco temporale (di breve periodo) e le relative risorse; le finalità sono:
- elaborare obbiettivi di breve periodo coerenti con il perseguimento delle strategie aziendali;
- orientare l'attenzione dell'efficienza, al breve periodo, al coordinamento;
- costituire riferimento per la valutazione dei risultati e delle responsabilità.
° Sistemi Informativi sono strumenti e procedure attraverso i quali i raccolgono, elaborano, archiviano e distribuiscono le informazione nell'azienda; la finalità è: garantire flussi informativi tempestii e idonei per prendere le decisioni.
° Amministrazione e Controllo ha il fine di produrre informazioni, a carattere economico - finanziario, per il rispetto di esigenze civilistiche e fiscali e tenere sotto controllo l'equilibrio economico e finanziario della gestione aziendale (› Controllo dell'Economicità).
- L'Amministrazione (Funzione Esterna) riguarda: la tenuta della contabilità generale, la redazione del bilancio d'esercizio e l'informativa esterna;
- Il Controllo (Funzione Interna) riguarda: il bilancio d'esercizio, la contabilità analitica, budget, reporting ed informativa interna.
Il Controllo di Gestione è l'attività con cui si accerta che la gestione si stia svolgendo in modo EFFICACE (raggiungimento degli obbiettivi) ed EFFICIENTE (modalità d'impiego delle risorse disponibili).
- stile di direzione, ovvero il modello di comportamento che l'azienda si aspetta dai suoi manager nei confronti dei loro dipendenti e collaboratori;
- cultura aziendale, si tratta di un insieme di idee, valori, principi di comportamento che l'azienda dovrebbe accomunare tutti coloro che lavorano in azienda; ogni azienda ha la sua cultura e ciò che s'intende fare in sede di organizzazione è intervenire per radicarla negli individui o per modificarla; le decisioni più influenti su questa variabile non possono prescindere dal profilo psicologico, professionale e culturale dei soggetti, ma nel caso della cultura aziendale e di leadership i vincoli posti dalla risorsa umana sono più convincenti.
L'organizzazione: come si è evoluta nel tempo.
Il modo di concepire i problemi organizzativi hanno subito evoluzioni, da quando si sono introdotti i principi dell'organizzazione scientifica. Breve excursus storico del pensiero organizzativo.
* Il Taylorismo, dal nome del suo esponente Taylor, il quale tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, basato su principi rigorosi. L'obbiettivo dichiarato dello "scientific managment" era il miglioramento dell'efficienza, i cui cardini sono:
° il lavoro esecutivo, affidando ai lavoratori compiti semplici e ripetitivi;
° il lavoro direzionale, specializzato per funzioni,
° la divisione del lavoro, definita in senso orizzontale e verticale;
° alla divisione del lavoro fa riscontro il coordinamento basato sull'ordinamento gerarchico;
* La scuola Comportamentale introduce, dal 1930. Il suo filone, Relazioni Umane, sostiene non sono solo gli uomini che devono adattarsi alle esigenze dell'organizzazione ma è pure l'organizzazione che deve essere modellata sulle esigenze delle persone.
* L'indirizzo delle "Scienze del Management", anni 50 - 60, ha un orientamento economico - tecnico al quale viene dato un processo decisionale che si svolge in azienda; esponente fu Simon, la cui teoria si basa su:
° processi decisionali condizionati da una serie di meccanismi d'influenza (autorità e comunicazione);
° comportamento umano nelle organizzazioni non è mai pienamente razionale (teoria della razionalità limitata), è possibile rendere più razionali le decisioni intervenendo sul sistema di autorità.
* L'approccio Sistemico o Contigency, anni 70 - 80.
* Il modello "Organizzazione e Mercato", a partire dagli anni 80, ha una matrice economica e si propone di spiegare se conviene eseguire all'interno dell'azienda certi processi o e ricorrere al mercato esterno. La valutazione di convenienza viene fatta confrontando i costi della soluzione interna (organizzazione) e quelli dell'opzione esterna (mercato). Quando un'azienda decide di modificare la propria organizzazione, il modello tenta di misurare i costi del cambiamento organizzativo e di valutarne la convenienza. L'approccio "organizzazione e mercato" differisce dall'approccio Contigency, che non opera misurazioni economiche, ma fa dipendere l'adeguatezza di un assetto organizzativo dalla sua coerenza con i fattori contingenti.
La struttura organizzativa.
La struttura considera:
* gli organi tra cui è suddiviso il lavoro;
* le funzioni assegnate a tali organi;
* le relazioni tra gli organi stessi.
* Gli organi si distinguono in:
° organi di line, ovvero gli organi di direzione ed esecuzione;
° organi di staff, ovvero gli organi specialistici che prestano consulenza ed assistenza alla line.
La distinzione deriva dall'esigenza di dotare l'organizzazione di adeguate capacità specialistiche. Solitamente non esistono organi con funzioni consultivo ed ausiliarie, senza contenuto decisionale, se non perché le conoscenze e le informazioni possedute consentono loro di sostituirsi alla line nelle decisioni o di restringerne il campo di scelta. Si classificano nella line l'area di produzione e commerciale (rivolte al perseguimento degli obbiettivi), mentre tutte le altre sono di staff.
* Per quanto riguarda i criteri di divisione, si parla di:
° divisione orizzontale (suddivisione dei compiti tra unità poste allo stesso livello organizzativo), i cui principali criteri sono: per funzione, per prodotto, per zona geografica, per tipo di cliente, per processo produttivo, per progetto ecc. I quali originano organi specializzati che coesistono nella stessa azienda;
° divisione verticale, si fa riferimento alla suddivisione dei compiti tra livelli superiore libelli subordinati della gerarchia e si stabilisce il n° dei livelli organizzativi, la cui la presenza richiede la soluzione del problema delle modalità di distribuzione dei poteri decisionali tra i livelli stesso, cioè del grado di decentramento. Si definiscono accentrate le organizzazioni in cui parte le decisioni sono rese dall'alta direzione, e decentrate quelle in cui si fa uso della delega.
* Coordinamento, derivante dalla divisione orizzontale, consiste nell'assicurare ai vari organi la necessaria integrazione, cioè unità di sforzi verso il raggiungimento degli obbiettivi del sistema aziendale.
Un problema è creare dei meccanismi che permettano un'azione coordinata tra un n° elevato di ruoli interdipendenti. I criteri sono: le regole e procedure formali; la fissazione di obbietti comuni a più organi; la gerarchia (non è l'unico mezzo di coordinamento, specie quando l'incertezza dei compiti da svolgere renda eccessivo il n° di eccezioni da sottoporre ai capi gerarchici per risolvere problemi d'integrazione); i comitati; i gruppi di lavoro temporanei; i gruppi "permanenti"; certe figure organizzative; ecc.
* L'organigramma è il principale mezzo di raffigurazione, che permette d'individuare:
° organi tra cui è diviso il lavoro (distinzione tra quelli di line e staff);
° le relazioni tra tali organi;
° lo sviluppo verticale ed orizzontale della struttura organizzativa.
I principali modelli di struttura organizzativa.
Si possono individuare modelli tipici di struttura, ciascuno basato su un differente criterio di divisione del lavoro a livelli direttamente dipendente dalla Direzione Generale.
* La struttura plurifunzionale si basa sulla divisione del lavoro direttivo per funzione.
° La Direzione Generale ha il compito di amministrare l'azienda come sistema unitario, cioè con una visione d'insieme che le consente di coordinare l'azione delle varie aree funzionali;
° Le Direzioni dei Dipartimenti Funzionali sono specializzate nelle singole aree funzionali, nessuna è capace di occuparsi di problemi generali aziendali, ma settoriali; al loro interno si opera una distinzione: aree operative dette di line direttamente coinvolte al raggiungimento degli obbiettivi (produzione e marketing) e aree di funzione dette di staff in un certo senso strumentali (amministrazione e controllo, personale, finanza, relazioni esterne, ecc...);
° Le Unità Operative hanno compiti esecutivi.
VANTAGGI › possiede efficienza, minimizza le risorse da impiegare, concentra nello stesso dipartimento le persone specializzate in una certa funzione, è adeguata nei casi in cui l'impresa persegua strategie di sviluppo mono - prodotto o nei casi d'integrazione verticale.
SVANTAGGI › ha difficoltà nel gestione una molteplicità di prodotti con caratteristiche eterogenee, ha difficoltà di coordinamento dei vari aspetti funzionali di ciascun prodotto, ha difficoltà nell'elaborazione di strategie con orizzonti non limitati per carenze manageriali, ha difficoltà nel processo di controllo della gestione.
* La struttura multidivisionale presuppone un divisione del lavoro direttivo per business, prodotto o mercato, all'interno delle quali si ritroverà la struttura plurifunzionale:
° Direzione Generale non si occupa della conduzione delle singole Divisioni, che è stata decentrata;
° Staff Centrali assistono la Direzione Generale nella formulazione delle strategie e aiutano le stesse Divisioni;
° Divisioni Operative sono caratterizzate dal fatto che i rispettivi responsabili ricevono una delega a gestire l'unità;
° Dipartimenti Funzionali e Unità Operative di Base operano all'interno delle divisioni.
VANTAGGI › ha un notevole grado di decentramento a favore delle divisioni considerate centri di profitti, sono presenti staff centrali che potenziano le capacità della direzione generale nella formulazione di strategie e nel controllo e coordinamento delle divisioni, sufficiente indipendenza di ciascuna divisione, i rapporti tra le divisioni sono regolati, sufficiente autonomia decisionale, efficace coordinamento tra funzioni / prodotti.
SVANTAGGI › carenza sul piano dell'efficienza.
* La struttura a matrice è caratterizzata dall'esistenza di un duplice criterio di divisione del lavoro al livello dipendente dall'alta direzione. I due criteri sono costituiti dal tipo di funzione e dal tipo di progetto.
Si tratta di imprese che basano la propria gestione su progetti complessi tipici delle attività su commessa del cliente. Un problema cruciale consiste nel coordinamento delle attività necessarie per realizzare ciascun progetto nei tempo, alle condizioni tecnico - qualitative e ai cosi prestabili in sede di programmazione.
Struttura a matrice per funzione o per progetto è utile per assicurare nel contempo:
° il coordinamento delle attività necessarie alla realizzazione del progetto;
° l'efficienza propria della concentrazione di risorse nel medesimo dipartimento funzionale.
Esistono due gruppi di manager:
° i responsabili funzionali, che curano l'esplicazione efficace ed efficiente di una certe funzione;
° i responsabili di progetto, che coordinano il progetto.
VANTAGGI › è efficace nel coordinamento, è sufficientemente efficiente e ha un elevata flessibilità, perché le unità di progetto cambiano la loro composizione a seconda delle loro esigenze e i responsabili di progetto dura tanto quanto il singolo progetto.
SVANTAGGI › possono nascere conflitti tra la dimensione funzionale e quella per progetti.
TIPO DI STRATEGIA TIPO DI STRUTTURA
› Piccola impresa padronale monoprodotto Struttura Elementare;
› Medio - grande impresa monoprodotto, integrata verticalmente Struttura Plurifunzionale;
› Impresa diversificata nei prodotti / mercati Struttura Multidivisionale.
Se il tipo di strategia è una variabile esplicativa, l'assetto strutturale condiziona la qualità e l'efficacia delle decisioni strategiche.
IL SISTEMA DELLE DETERMINAZIONI QUANTITATIVE D'IMPRESA.
L'amministrazione delle imprese si suddivide in 3 momenti:
* la gestione, studia le caratteristiche delle attività svolte, i processi economici caratterizzanti le differenti imprese, le combinazioni economiche parziali e totali, si definiscono le strategie che possono essere perseguite per assicurare il miglior raggiungimento delle finalità d'impresa;
* l'organizzazione, l'impresa è indagata nelle strutture d'impresa, nei meccanismi operativi di funzionamento nei sistemi di gestione del personale (progettazione delle strutture organizzative e coordinamento del lavoro);
* la rilevazione o determinazione quantitative sono finalizzate alla produzione d'informazione di varia specie e sono rivolete a differenti utilizzatori; il sistema delle determinazioni d'impresa dipende dagli obbiettivi di conoscenza e si distingue in:
° sistema di contabilità generale d'impresa, se la finalità è una determinazione periodica del reddito d'esercizio e del capitale di funzionamento;
° sistema di contabilità analitica, se la finalità è la rilevazione di informazioni utili per il processo di programmazione e controllo della gestione d'impresa;
° sistema di valutazione del capitale economico d'impresa, se la determinazione è un'utile base di riferimento per la conclusione di operazioni di gestione straordinaria d'impresa (cessioni, fusioni, trasformazioni).
Le determinazioni obbligatorie e volontarie.
* Le determinazioni obbligatorie sono imposte da norme di legge per tutelare i diritti d'informazione degli utilizzatori esterni al soggetto economico d'azienda.
Nell'area CONTABILITA' e BILANCIO s'impongono:
° la tenuta del libro giornale e del libro degli inventari;
° il modo redazione, controllo e pubblicazione dei bilanci d'esercizio e consolidati.
Nell'area FISCALE s'impongono:
° gli adempimenti e libri contabili per la determinazione della base imponibile e dell'IVA;
° gli adempimenti, i libri, le documentazioni da produrre per determinare la basa imponibile su cui calcolare le imposte dirette sul reddito.
IRPEF › Imposta sui Redditi Persone Fisiche (per le società di persone);
IRPEG › Imposta sui Redditi delle Società (per le società giuridiche).
* Le determinazioni volontarie sono rivolte a soddisfare finalità conoscitive del soggetto economico d'impresa e sono tutte quelle strumentali ad un efficiente funzionamento dei processi di programmazione e controllo della gestione.
Le determinazioni quantitative e qualitative.
Le determinazioni d'impresa sono uno strumento di conoscenza al servizio di operatori interni ed esterni e si distinguono in determinazioni quantitative e qualitative. Le determinazioni quantitative sono preminenti perché offrono vantaggi in termini di semplificazione della realtà e d'efficacia informativa, ma insufficienti per apprezzare la complessa dinamica economica relativa all'attività d'azienda e devono essere affiancate da rilevazioni qualitative (es. nota integrativa, relazioni degli amministratori, dei sindaci e dei revisori, bilanci sociali ed ambiatali).
Le determinazioni contabili ed extracontabili.
I sistemi di contabilità e di bilancio implicano l'utilizzo di determinazioni:
* contabili, tutte le rilevazioni effettuati secondo i vari metodi contabili (partita semplice, partita doppia) e sistemi contabili (sistema patrimoniale, di reddito, del capitale e del risultato economico);
* extracontabili, potrebbero riferirsi a qualunque determinazione che esclude l'utilizzo dello strumento contabile, sono per esempio le elaborazioni che utilizzano la strumentazione della matematica, della statistica o il linguaggio descrittivo e di analisi dei fenomeni d'impresa.
Le determinazioni continue, discontinue e cicliche.
Le determinazioni possono essere distinte in:
* continue, sono effettuate per fornire informazioni a ritmo continuo;
* cicliche, sono un'ulteriore distinzione di quelle continue, producono informazioni secondo prefissati intervalli temporali e la ciclicità è diversa per classe d'impresa:
° le società quotate nelle borse valori devono produrre e comunicare regolari flussi d'informazione con cadenza trimestrale o semestrale;
° le società non quotate hanno l'obbligo di redazione e deposito presso le Camere di Commercio dei bilanci con cadenza annuale;
* discontinue, sono effettuate senza rispettare una periodicità e si verificano in particolari circostanze.
Le determinazioni interne ed esterne
Le determinazioni sono classificate in relazione al fatto che siano rivolte al soggetto economico o all'esterno del soggetto economico, in:
* interne, producono informazioni utili per sostenere il soggetto economico (bilanci interni, sistemi di contabilità analitica o direzionale, bilancio di previsione, business plan);
* esterne, forniscono informazioni utili per controllare il modo di utilizzo delle risorse a soggetti che non partecipano all'amministrazione dell'impresa; i principali utilizzatori esterni delle informazioni prodotte dalle determinazioni quantitative sono:
° investitori, conferenti di capitale di rischio o di prestito d'impresa, l'esigenza è di disporre di informazioni inerenti alle imprese su cui investire;
° dipendenti, sono interessati a conoscere il destino economico dell'impresa per motivazioni che vanno aldilà dell'aspetto economico;
° clienti, sono interessati a sapere se l'impresa potrà in futuro continuare con regolarità la fornitura di beni o servizi;
° fornitori, devono sapere se l'impresa continui ad assorbire fattori produttivi;
° stato, ha bisogno di conoscere il reddito, il valore degli scambi, le retribuzioni premessa per colpirli con i tributi;
° collettività.
Hanno peso crescente in imprese:
- in cui i soci delegano l'amministrazione a dirigenti;
- che si finanziano anche con il ricorso di capitale di rischio raccolto direttamente nelle borse valori;
- che hanno una dimensione internazionale.
Le determinazioni antecedenti, concomitanti e susseguenti.
Le determinazioni sono classificate, in base al momento in cui sono effettuate, in:
* antecedenti, sono effettuate prima dello svolgimento delle operazioni;
* concomitanti, sono effettuate durante il periodo amministrativo contestualmente allo svolgimento delle operazioni;
* susseguenti, sono rilevazioni consuntive, effettuate dopo lo svolgimento delle operazioni aziendali.
IL REDDITO E IL CAPITALE D'IMPRESA.
Il reddito d'impresa.
La determinazione dei risultati economici d'impresa costituisce una delle esigenze più rilevanti sia per il soggetto economico sia per gli altri portatori d'interessi. Il reddito d'impresa e le altre informazioni di bilancio sono essenziali per controllare che la gestione sia coerente rispetto ai piani programmati e per definire le linee strategiche per il futuro. È utile determinare periodicamente il reddito d'impresa.
* Per l'impresa, il soggetto economico, i manager e i dirigenti tale determinazione è utile per controllare i risultati conseguiti in relazione all'attività svolta in passato e programmare in modo efficace l'attività da svolgere in futuro;
* Per l'ambiente in cui l'azienda opera le informazioni sul reddito d'esercizio e sul capitale di funzionamento sono utili per tutelare il risparmio e gli interessi di coloro che sono coinvolti dell'attività d'azienda, per assicurare un'efficiente allocazione delle risorse finanziarie.
Il reddito d'impresa è un risultato economico significativo, ossia la variazione che interviene nel capitale d'impresa in un determinato periodo di tempo per effetto della gestione d'impresa. Il reddito d'impresa è connesso con il capitale. Il reddito d'impresa è un concetto di flusso, esprime un fenomeno continuo, dinamico, variabile, direttamente connesso alla gestione d'impresa e alla sua produzione economico. La determinazione del reddito d'impresa tiene conto del fattore produttivo "lavoro" rilevando il costo sostenuto per la sua remunerazione periodica. Il reddito e il capitale d'impresa sono determinati con riferimento al passato. Il reddito d'impresa è sempre riferito ad un periodo di tempo:
* se riferito a periodi parziali si parla di reddito d'esercizio;
* se riferito all'intera vita dell'impresa si parla di reddito totale.
Il reddito totale.
Il reddito totale è riferito ad aziende cessate di cui è possibile determinare oggettivamente e certamente il risultato economico riferito all'intera
vita. Esso può essere determinato secondo:
* procedura sintetica o patrimoniale, calcola il reddito totale come: differenza tra il CAPITALE FINALE di LIQUIDAZIONE e il CAPITALE INIZIALE DI COSTITUZIONE e il risultato è il reddito totale in assenza di operazioni straordinarie;
* procedura analitica, che comprende:
° il metodo reddituale, determina il reddito totale dalla differenza tra i RICAVI TOTALI e i COSTI TOTALI sostenuti nell'intero ciclo di vita dell'azienda (dalla costituzione alla liquidazione);
° il metodo finanziario, determina il reddito totale tenendo conto del complesso dei flussi finanziari intervenuti durante tutta la vita dell'impresa; il reddito totale si determina dalla: differenza tra le ENTRATE TOTALI e le USCITE TOTALE di mezzi monetari.
Il reddito totale può essere:
* positivo e si ha un UTILE TOTALE d'impresa (ricavi totali superano i costi totali, le entrate totali superano le uscite totali, il capitale di liquidazione supera quello di costituzione);
* negativo e si ha una PERDITA TOTALE d'impresa (costi totali superano i ricavi totali, le uscite totali superano le entrate totali, il capitale di costituzione supera quello di liquidazione);
* nullo e si ha un REDDITO TOTALE NULLO (coincidenza tra componenti positivi e negativi).
Il reddito totale serve per giudicare il risultato complessivo di un'attività d'impresa ormai cessata. Esso non può essere utilizzato
durante la vita d'impresa e si deve determinare risultati economici non totali, ma riferiti a periodi di tempo parziali solitamente di durata annuale
e tutte le imprese necessitano la determinazione del reddito d'esercizio.
Il reddito d'esercizio.
Il reddito d'esercizio è il risultato economico d'impresa relativo ad un periodo amministrativo, che solitamente ha durata annuale e coincide
con l'anno solare. Mentre l'esercizio è l'insieme dei valori derivanti dal sistema degli accadimenti d'impresa attribuiti al periodo amministrativo
per la determinazione dei risultati economici. Il passaggio dal reddito totale al reddito d'esercizio comporta la transizione da un concetto
oggettivo ad uno astratto ed ipotetico. La causa è l'ipotesi irreale d'interrompere la vita d0impresa ad una certa data e la finalità di attribuire il
reddito a periodi parziali della vita d'impresa. Esso può essere determinato secondo:
* procedura sintetica o patrimoniale, calcola il reddito d'esercizio dalla differenza tra il VALORE di CAPITALE NETTO FINALE e INIZIALE escludendo eventuali variazioni del capitale netto estranee alla gestione;
* procedura analitica o reddituale, calcola il reddito d'esercizio dalla differenza tra i RICAVI D'ESERCIZIO e i correlati COSTI D'ESERCIZIO; con questa procedura il reddito d'esercizio è rappresentato dallo schema di conto economico, che assume differenti forme:
° forma a sezioni contrapposte (tradizionale);
° forma scalare o descrittiva, che si è affermata tra gli analisti di bilancio, nella disciplina giuridica e professionale, e permette di capire la formazione del reddito d'esercizio e i risultati intermedi.
Il reddito d'esercizio può essere:
* positivo e si ha un UTILE D'ESERCIZIO (ricavi totali superano i costi totali);
* negativo e si ha una PERDITA D'ESERCIZIO d'impresa (costi totali superano i ricavi totali);
* nullo e si ha un REDDITO NULLO (coincidenza tra componenti positivi e negativi).
I costi e i ricavi d'esercizio possono essere suddivisi in due classi:
* oggettivi, se sorgono durante il periodo amministrativo da operazioni di scambio;
* stimati e congetturati, se imputati al periodo amministrativo per competenza economica d'esercizio.
La competenza economica d'esercizio.
La determinazione del reddito d'esercizio e del capitale di funzionamento presuppone che il sistema dei valori sia coerente rispetto al principio della competenza economica d'esercizio, che è connessa con le variazioni rilevate durante il periodo amministrativo nel momento in cui si svolgono le operazioni aziendali con le stime e congetture, inserite nel sistema dei valori. La competenza economica è un principio in base al quale si stabiliscono le modalità per attribuire i costi e i ricavi al periodo amministrativo e concorre alla determinazione del reddito d'esercizio. I ricavi si considerano realizzati quando il processo produttivo dei beni e servizi è stato completato e lo scambio è avvenuto con la consegna e il passaggio di proprietà. Tuttavia, i ricavi possono essere considerati realizzati economicamente in momenti differenti. Definiti i ricavi, si cerca una correlazione tra i ricavi e i costi, tale correlazione si realizza:
* per associazione di causa ed effetto tra costi e ricavi;
* per ripartizione pluriennale su base razionale e sistematica;
* per imputazione diretta dei valori di costi al conto economico dell'esercizio.
Il capitale d'impresa.
Il capitale è un fattore costitutivo ed indispensabile per svolgere le attività economiche d'impresa. La determinazione del capitale d'impresa è riferito ad un determinato momento. Il capitale è determinato periodicamente al termine di un periodo amministrativo. Il capitale d'impresa è studiato in senso:
* qualitativo, il capitale d'impresa è il complesso dei beni, dei diritti, obbligazioni a disposizione dell'impresa in un dato istante, si può apprezzare:
° se i componenti del capitale sono positivi o negativi;
° se i componenti positivi o negativi del capitale sono costituiti da beni materiali o immateriali;
° se i componenti positivi sono di proprietà dell'impresa.
* quantitativo, il capitale d'impresa può essere definito come un fondo di valori a disposizione di un'impresa in un dato istante.
Il capitale d'impresa è un concetto indeterminato fino a quando non si esplicitano le finalità per cui è calcolato. Differenti finalità conducono a differenti nozioni di capitale d'impresa:
* il capitale di liquidazione, se la finalità è una valutazione del capitale d'impresa in funzione della cessazione dell'impresa. Il capitale di liquidazione è determinato quando l'impresa cessa la sua attività ed i soci procedono alla vendita del patrimonio, all'estinzione delle obbligazioni assunte e al riparto del capitale netto derivante dalla liquidazione. La cessazione può essere volontaria (da parte dei soci con l'attivazione di procedure concorsuali tendenti a salvaguardare gli interessi dei soggetti coinvolti) o obbligatoria (si tratta di fallimento o di procedure concorsuali meno gravi e l'amministrazione può essere affidata a professionisti nominati dal tribunale). Il capitale d'impresa perde il suo complesso unitario.
* il capitale economico, se la finalità è una valutazione del capitale d'impresa per la cessione in blocco dell'impresa. Il capitale economico è il valore effettivo dell'azienda di produzione considerata come un complesso economico unitario, determinato in caso di cessione in blocco dell'impresa. Esso non va confuso con il prezzo di cessione, che è un valore frutto di trattative, negoziazioni e risulta influenzato dalla capacità e dal peso contrattuale delle parti. Il capitale economico non è un valore assoluto in quando la sua determinazione può essere effettuata con metodologie differenti. Si tratta di un valore astratto perché è influenzato da stime e da congetture. Le metodologie di determinazione del capitale economiche sono:
* metodi reddituali, la cui determinazione si realizza con l'attualizzazione dei redditi d'impresa previsti in futuro (interpretato come una rendita perpetua, considerando come base di partenza quelli conseguiti in passato) e il tasso di attualizzazione (esprime il rendimento del capitale d'impresa tenuto conto dei rischi ed esterni cui è soggetta la sua gestione);
* metodi patrimoniali, che determinano il capitale economico sulla base di una valutazione analitica dei suoi componenti positivi e negativi;
* metodi finanziari, che determinano il capitale economico sulla base di due approcci alternativi:
° il primo fondato sull'attualizzazione dei flussi di cassa previsti in futuro, il valore è uguale al valore attuale dei flussi di cassa;
° il secondo basato sull'attualizzazione dell'Economic Value Added;
* il capitale di bilancio o di funzionamento, se la finalità è una valutazione del capitale per la determinazione del reddito d'esercizio d'impresa. Il capitale di bilancio o di funzionamento si propone di determinare periodicamente il reddito d'esercizio ed è rappresentato in uno schema di Stato Patrimoniale, che illustra:
- le attività, comprendono elementi materiali ed immateriali, beni di proprietà e non;
- le passività comprendono le obbligazioni, debiti verso fornitori, finanziatori esteri, dipendenti e stato, i debiti sono a breve o medio lungo termine e maturano un costo che partecipa negativamente alla determinazione del reddito d'esercizio;
- il capitale netto, dato dalla differenza tra le attività e le passività, rappresenta il contributo patrimoniale e finanziario dei soci proprietari alla costituzione e allo sviluppo dell'impresa, la cui entità può modificarsi per effetto di operazioni di gestione differenti tra loro, quali aumenti o riduzioni di capitale a pagamento, entrata o recesso di soci, operazioni di gestione straordinaria e per effetto dei risultati reddituali conseguiti dall'impresa per effetto della sua gestione economica (utili o perdite d'esercizio). Il capitale proprio d'impresa può essere distinto in parti ideali
- capitale sociale, costituito dal valore nominale complessivo delle quote di azioni di pertinenza dei soci;
- riserve di utili, costituite da accantonamenti di utili di esercizio realizzati dall'impresa e non distribuiti ai soci sotto forma di dividendi;
- riserve di capitale, generate da sovrapprezzi versati ai soci all'atto della costituzione dell'azienda o in occasione di successivi aumenti di capitale e di eventuali donazioni / rinunce a crediti da parte di soci;
- utili d'esercizio, conseguiti dall'impresa in attesa di una loro destinazione;
- perdite d'esercizio, conseguite per le quali non si è ancora provveduto a deliberare in merito alla loro copertura.
Il capitale proprio può essere denominato anche patrimonio netto (somma algebrica tra il totale degli elementi attivi e passivi del patrimonio d'impresa). Le operazioni che generano variazioni nelle parti ideali sono:
- variazioni oggettive, che sono misurate da variazioni finanziarie positive o negative;
- variazioni soggettive, che sono realizzate mediante il conseguimento di valori determinati attraverso un procedimento di valutazione soggettiva (utili o perdite, rivalutazioni o svalutazioni di elementi patrimoniali);
- variazioni permutative, che generano una diversa composizione mediante la permutazione di alcune sue parti ideali (passaggio di riserve a capitale sociale).
Le attività sono superiori alle passività e determinano un capitale netto positivo, ma si può determinare anche un deficit patrimoniale (passività superiori alle attività). Il capitale di funzionamento, pur scomponibile, è un concetto unitario, riferito all'impresa nel suo complesso, al servizio della produzione economica d'impresa nella sua interezza. Si tratta di un valore astratto perché influenzato da stime e congetture di fine periodo. I componenti (positivi e negativi) devono essere valutati in funzione della determinazione del reddito d'esercizio e delle prospettive future d'impresa. Questa valutazione è astratta, poiché si riferisce a processi economici non conclusi ed è necessario prevedere l'evoluzione futura.
LA CONTABILITA' GENERALE D'IMPRESA.
Il sistema dei valori e lo scambio monetario.
Le aziende adottano sistemi di rilevazione per produzione di informazioni utili al soggetto economico aziendale e altri soggetti esterni. I sistemi di rilevazione si basano sull'utilizzo di sistemi contabili, detti generali o sistemi di contabilità generale. Si tratta di una procedura che si propone di determinare il reddito d'esercizio e il capitale di funzionamento con la redazione periodica del bilanci.
* CONTABILITA' significa che lo strumento utilizzato per la determinazione il reddito d'esercizio e il capile di bilancio è il conto.
* GENERALE significa che si considera tutta l'attività economica svolta dall'impresa, escludendo determinazioni parziali;
* D'IMPRESA significa che ci si riferisce solo ad aziende di produzione e non riguarda la determinazione di risultati economici relativi ad aziende composte pubbliche, non profit e di consumo.
Il sistema dei valori e lo scambio monetario.
Il sistema di contabilità generale rileva l'attività d'impresa come un sistema di valori.
Il sistema dei valori nasce da operazioni di scambio monetario, si tratta di operazioni d'esterna gestione, ovvero operazioni con terze economie. Lo scambio collega l'impresa con un'altra e consta di una prestazione e di una controprestazione; quando prestazione o controprestazione sono costituite da moneta o valori temporaneamente sostitutivi ad essa lo scambio è detto monetario. Lo scambio monetario è un sistema di condizioni; si tratta di definire tra le parti: quantità e qualità dei beni, prezzo, condizioni di pagamento, durata, condizioni di garanzia ecc... Lo scambio può essere con regolamento immediato e si movimenta moneta contestualmente all'esecuzione dello scambio oppure con regolamento differito formando così "credito o debito di regolamento", un valore temporaneamente sostitutivo alla moneta. Lo scambio monetario è composto da fasi:
* trattativa, in cui si definiscono le condizioni di scambio;
* stipulazione del contratto, esecuzione nei tempi stabili e alle condizioni prefissate;
* esecuzione del contratto, esecuzione della prestazione o del servizio;
* emissione della fattura, documentazione dello scambio e formalizzazione delle condizioni;
* regolamento dello scambio, se il regolamento è immediato coincide con dell'esecuzione o dell'emissione della fattura, ma se il regolamento è differito il pagamento avviene successivamente.
Si è stabilito che le rilevazioni si effettuano nel MOMENTO della MONETA o del CREDITO (MMC), in corrispondenza della variazione che sorge nei valori finanziari, nella maggior parte dei casi si verifica dopo l'esecuzione del contratto in corrispondenza dell'emissione della fattura. Il sistema di valori è espresso in moneta, per esprimere in termini omogenei tutto il sistema degli accadimenti d'impresa. La moneta può rappresentare unità di misura dei valori se utilizzata in termini:
* relativi, che significa essere consapevoli della variabilità del potere di acquisto della moneta;
* sistematici, che significa tenere conto delle razioni di interdipendenza e complementarietà che caratterizzano i valori monetari derivanti da operazioni d'impresa.
I valori composti a sistema possono essere classificati:
* VALORI ELEMENTARI e DI SINTESI, la cui distinzione deriva dal riferimento a singole operazioni ovvero a processi economici e sopratutto a combinazioni economiche parziali e generali.
* ° QUANTITA' ECONOMICHE, sono valori caratterizzati da un maggior grado d'oggettività rispetto alle stime e congetture.
Esempio: prezzi-costo, prezzi-ricavo che si formano negli scambi monetari che l'impresa realizza con altre aziende;
° STIME, sono necessarie per definire ipotesi di previsione connesse all'andamento favorevole o sfavorevole di determinati processi economici in corso di svolgimento;
Esempio: stimare perdite sui crediti commerciali;
° CONGETTURE, si basano su ipotesi inerenti la formazione e suddivisione di redditi lordi in corso di formazione tra differenti periodi amministrativi;
Esempio: rimanenze finali d'esercizio, immobilizzazioni materiali ed immateriali).
* VALORI:
° FINANZIARI, rilevano l'aspetto originario perché si assume di rilevare i valori derivanti dagli scambi monetari nel momento della variazione di moneta o del credito e sono classificati in:
- valori numerari certi, valori inerenti alle riscossioni e ai pagamenti di moneta;
- valori numerari assimilati, crediti e debiti di regolamento, temporaneamente sostitutivi alla moneta;
- valori numerari presunti, crediti e debiti di regolamento espressi in moneta non di conto e che necessitano un processo di traduzione in moneta di conto;
- crediti e debiti di finanziamento o di prestito, valori di prestito concessi od ottenuti che hanno per oggetto di scambio la disponibilità di moneta e di risorse finanziarie;
° ECONOMICI, rilevano l'aspetto derivato, i valori che sorgono in connessione all'aspetto originario e sono classificati in:
- valori di reddito, sono costi e ricavi d'esercizio che si rilevano a seguito dei tradizionali cicli economici d'acquisizione dei fattori, di cessione dei prodotti, di remunerazione dei dipendenti ed autonomi, sono valori che anticipano le quote di costi e ricavi comuni a due esercizi e le quote di costi e ricavi pluriennali congetturati a fine periodo;
- valori di capitale, sono calori relativi al capitale netto suddiviso in parti ideali (capitale sociale, riserve e redditi indivisi).
Il sistema dei valori è dinamico e accoglie continue variazioni, la contabilità rileva "variazioni di valori" derivanti dalla gestione d'impresa. Periodicamente il sistema dei valori è sintetizzato per determinare il reddito d'esercizio ed il connesso capitale di funzionamento e consente l'apprezzamento dell'economicità d'azienda.
Il conto come strumento di raccolta dei valori e la classificazione dei conti.
Il conto accoglie una serie di scritture relative ad un dato oggetto, variabile e misurabile, aventi lo scopo di fornire informazioni sulle caratteristiche qualitative e quantitative di tale oggetto in un determinato momento e, entro certi limiti nel corso del tempo. I conti accolgono i valori iniziali e le successive variazioni dei valori riferite ad uno specifico oggetto.
Il conto si presenta come un prospetto a sezioni contrapposte: DARE (sinistra) e AVERE (destra).
Il conto è:
* istituto, quando n'è precisato l'oggetto e la denominazione;
* acceso o aperto con la rilevazione della prima variazione di conto positiva;
* addebitato o accreditato in relazione alle variazioni di conto positive o negative;
* chiuso se il saldo del conto è iscritto nella sezione opposta rispetto in quella in cui è presente.
I conti possono essere classificati in:
* ° conti a quantità (rilevano le quantità fisiche di un determinato bene);
° conti a valore (rileva le quantità monetarie, valori espressi in moneta dei medesimi oggetti), questo conto può essere:
- unitario cioè ci riferisce al valore di un singolo bene o singola unità di misura del bene;
- complessivo cioè ci si riferisce al valore totale dei beni di rilevazione;
° entrambi (rilevare quantità fisiche e monetarie);
* ° conti monofase (sono movimentati solo in dare o solo in avere), sono tali i conti economici, perché accolgono valori in dare o in avere;
° conti bifase (accolgono variazioni entrambe le sezioni), sono tali i conti finanziari, perché sono movimentati da entrate ed uscite di moneta che sono rilevate in dare e in avere.
Il metodo della partita doppia.
Il metodo della partita doppia osserva le operazioni sotto due profili (finanziario ed economico) e rileva i connessi valori in due corrispondenti serie di conti (finanziari ed economici). I principi del metodo della partita doppia sono:
* ogni operazione d'azienda è osservata sotto due aspetti: originario (finanziario) e derivato (economico);
* si attivano due serie di conti: originari (finanziario) e derivati (economici);
* ogni conto ha due sezioni distinte (dare a sinistra e avere a destra);
* le due serie di conti funzionano in modo antitetico, se un'operazione attiva il conto di una serie con segno dare il metodo impone che contestualmente la medesima operazione attivi un conto della stessa serie o di una serie differente con segno opposto al precedente e dunque in avere;
* le rilevazioni di tutti i conti devono essere effettuate con un'unica moneta di conto, poiché assicura l'omogeneità del sistema dei valori;
A corollario (di conseguenza) dei principi, si può affermare che:
* la somma dei valori iscritti in dare di tutti i conti è uguale alla somma dei valori iscritti in avere di tutti i conti DARE = AVERE;
* la somma dei saldi dare di tutti i conti è uguale alla somma dei saldi avere di tutti i conti SALDI DARE = SALDI AVERE;
* la somma algebrica dei saldi in una parte qualsiasi dei conti è uguale e di segni opposto alla somma algebrica dei saldi della rimenante parte dei conti CONTI DARE = CONTI AVERE.
La partita doppia è un metodo in cui dare e avere si bilanciano per valori assoluti e per saldi, infatti si parla anche di metodo bilanciante.
I conti originari (finanziari) e derivati (economici) sono classificati in:
* CONTI FINANZIARI: conti numerari certi, assimilati, presunti e crediti e debiti di finanziamento o di prestito;
› accolgono in DARE, le VF+, rappresentate da:
Entrate di moneta, incrementi crediti regolamento e di prestito e riduzione debiti di regolamento e di prestito.
› accolgono in AVERE, le VF-, rappresentate da:
Uscite di moneta, aumenti debiti di regolamento e di prestito e riduzione crediti di regolamento e di prestito.
* CONTI ECONOMICI: conti di reddito e di capitale netto
› accolgono in DARE, le VE-, rappresentate da:
Aumento dei costi di d'esercizio o rettifica dei ricavi d'esercizio e riduzioni delle parti ideali del capitale netto.
› accolgono in AVERE, le VE+, rappresentate da:
Aumento dei ricavi d'esercizio o rettifica dei costi d'esercizio e aumenti delle parti ideali del capitale netto.
Ogni operazione fa sorgere:
* una o più variazioni finanziarie rilevate nei conti finanziari;
* una o più variazioni economiche di segno opposto rilevate nei conti economici.
Fanno eccezione le operazioni che riguardano il regolamento degli scambi monetari con regolamento differito, in questo caso l'impresa incassa o paga un credito o debito di regolamento rileva variazioni di valori che appartengono alla serie finanziaria, si tratta di permutazioni finanziarie. L'operazione fa sorgere:
* una o più variazioni finanziarie rilevate nei conti finanziari;
* una o più variazioni finanziarie di segno opposto rilevate in altri conti finanziari.
Il libro giornale ed il libro mastro.
La contabilità generale fondata sul metodo della partita doppia comporta la contestuale rilevazione nel:
* libro giornale, è una determinazione cronologica che rileva le variazioni dei valori nei conti in ordine temporale.
* libro mastro, è una determinazione sistematica, è costituito dall'insieme delle schede contabili previste dal piano dei conti in cui confluiscono, le rilevazioni dei valori delle operazioni di gestione, registrate, cronologicamente, nel libro giornale; i conti sono gli elementi di un sistema collegati tra loro da relazioni d'interdipendenza.
Uno strumento che permette di effettuare una prima verifica della correttezza contabile è il bilancio di verifica, un prospetto in cui si riepilogano i conti interessati dalle rilevazioni con riferimento alle variazioni positive e ai saldi dare o avere.
La procedura di contabilità generale per la determinazione del reddito d'esercizio e di bilancio si caratterizza fasi:
* di apertura generale dei conti e valori all'inizio del periodo amministrativo e chiusura delle rimanenze iniziali o nei rispettivi conti a cui afferiscono.
* rilevazione dei valori derivanti delle operazioni di gestione esterna durante il periodo amministrativo;
* assestamento del sistema dei valori con rettifiche ed integrazioni, al termine del periodo amministrativo per adeguarlo al principio di competenza economica e renderlo idoneo alla determinazione del reddito d'esercizio e del connesso capitale di bilancio.
Dal bilancio di verifica al bilancio d'esercizio.
Dal bilancio di verifica, l'impresa avvia la costruzione del bilancio d'esercizio. L'esercizio è l'insieme dei cicli economici che formano unità economica relativa per la quale abbia senso proporre la misurazione del flusso di ricchezza generato.
I cicli economici o reddituali sono definiti in termini temporali dall'intervallo che intercorre tra il momento dell'acquisizione dei fattori produttivi e il momento della cessione del prodotto. L'effettuazione di scambi con regolamento differito determina l'intricarsi di questi cicli con quelli finanziari che si sviluppano dal sorgere all'estinzione del debito e dalla formazione all'incasso del credito. L'introduzione di una delimitazione temporale alla gestione comporta il riconoscimento di cicli, processi e operazioni avviati e non conclusi nel periodo considerato e che i valori che hanno origine da questi cicli siano suddivisi e attribuiti a diversi esercizi. La determinazione del reddito rappresenta la principale finalità per cui si costruisce il bilancio annuale e la massima attenzione deve essere posta:
* alla corretta attribuzione ai singoli esercizi dei valori generati dai cicli reddituali;
* ai rischi generali e particolati che gravano sui cicli, anche finanziari, in corso di svolgimento alla chiusura del periodo amministrativo.
È necessario rispettare:
* principio di competenza economica, osservando le operazioni e i processi non conclusi e in corso di svolgimento.
° I ricavi sono di competenza se il ciclo tecnico di trasformazione è concluso e lo scambio è avvenuto, i ricavi si attribuiscono all'esercizio in cui ha avuto compimento il ciclo economico, secondo il principio della realizzazione.
° I costi sono di competenza se espressione di condizione produttive consumate nel processo che ha portato alla realizzazione di prodotti finiti o servizi dalla cui cessione sono stati realizzati ricavi, i costi sono di competenza secondo il principio della correlazione economica. Tale correlazione economica è diretta se il legame tra consumo e risultato è immediato; è indiretta se la relazione tra costo e ricavo è stabilita in forza di un'ipotesi logica (basata sulla ripartizione dell'utilità pluriennale di un fattore produttivo, o associata alla durata ovvero i fattori produttivi si consumano proporzionalmente al tempo).
Tramite le scritture di assestamento e rettifica, il sistema dei valori rilevati durante l'esercizio viene modificato, con integrazioni e storni, al fine di consentire la determinazione del risultato economico di competenza e la rappresentazione del connesso capitale di funzionamento.
Il fine delle scritture d'integrazione è il riconoscimento di costi e ricavi che non hanno avuto manifestazione finanziaria e non sono stati rilevati, ma che sono, in tutto o in parte, di competenza dell'esercizio e devono incidere sul reddito del periodo.
Il fine delle scritture di storno è il rinvio ad esercizi successivi di costi e ricavi che hanno avuto manifestazione finanziaria, ma che non sono di competenza del periodo e non devono incidere sulla determinazione del reddito d'esercizio.
° I costi non correlabili a ricavi, presenti o futuri, sono di competenza dell'esercizio nel quale si sono manifestati
Particolare riferimento sono i cicli economici non conclusi e si distinguono operazioni e processi:
- avviati nell'esercizio che si concluderanno in quello successivo o in più esercizi futuri; se la contabilità generale ha rilevato integralmente questi valori poiché la variazione finanziaria è avvenuta anticipatamente, si pone l'esigenza di sottrarre o ripartirli in più esercizi futuri dal calcolo dei reddito i costi e i ricavi che esprimo l'intero valore o la quota parte del processo; se invece la contabilità generale non rilevato questi valori, perché la variazione finanziaria è posticipata, si pone l'esigenza di aggiungere al calcolo del reddito costi e ricavi che esprimo l'intero valore o la quota parte del processo che si è realizzata nell'esercizio in chiusura;
- espressione di rischi particolari correlati ai ricavi dell'esercizio, la cui manifestazione finanziaria futura è incerta (fondo rischi).
* principio di prudenza, prevede che le presunte perdite d'esercizio sono da considerare in sede di redazione di bilancio, ma ciò non è previsto per gli utili d'esercizio presunti.
Le norme che regolano la contabilità d'impresa.
L'esercizio di un'attività è regolata da un impianto normativo teso a tutelare i terzi. Il Codice Civile detta le regole di comportamento e stabilisce gli strumenti conoscitivi che obbligatoriamente deve istituire colui che intende intraprendere un'attività commerciale. I libri e le scritture obbligatorie si possono riassumere in:
* libro giornale e mastro;
* libro inventari, ogni anno lo si deve redigere, è un elenco delle attività e delle passività relative all'impresa a quelle personali dell'imprenditore qualora l'attività commerciale sia svolta in forma individuale, si chiude con la trascrizione del bilancio, stato patrimoniale e conto economico, da cui si desume l'utile o perdita d'esercizio;
* altre scritture contabili richieste in funzione della natura e della dimensione dell'impresa.
Per quanto riguarda l'IVA, è necessario tenere dei specifici registri:
* registro delle fatture emesse, rilevazione entro 15 giorni;
* registro dei corrispettivi;
* registro degli acquisti, rilevazione effettuata anteriormente alla liquidazione periodica in cui il contribuente vuole portare in detrazione l'imposta a credito.
Con l'obbligo di liquidazioni periodiche e vi è l'obbligo di dichiarazione annuale.
L'IVA si applica alle cessioni di beni ed alle prestazioni di servizi effettuate nel territorio della Stato nell'esercizio di imprese o nell'esercizio di arti e professioni e sule importazioni effettuate. Devono sussistere tre elementi affinché un'operazione possa rientrare nell'ambito dell'applicazione dell'IVA sono:
* requisito oggettivo, si assoggetta l'IVA sulle cessioni di beni e prestazioni di servizi;
* requisito soggettivo, l'operazione di cessione di beni o di prestazione di servizi sia effettuata da imprenditori o professionisti o artisti;
* ambito territoriale, si considerano effettuato nel territorio dello Stato, quelle cessioni aventi ad oggetto beni nazionali, nazionalizzati o comunitari che si trovino nel territorio dello Stato al momento di compimento dell'operazione.
Le operazioni in regime IVA sono suddivise in 3 tipologie:
* operazioni imponibili, si caratterizzano per l'applicazione di IVA all'imponibile secondo le aliquote vigenti me devono essere fatturate e registrate sul registro delle fatture emesse.
* operazioni esenti, si caratterizzano dalla mancata applicane di IVA (operazioni creditizie e di finanziamento), ma devono essere obbligatoriamente fatturate e registrate;
* operazioni non imponibili, sono contraddistinte dalla mancanza del requisito di territorialità, ma devono essere fatturate e registrate (cessioni all'esportazione).
Le operazioni di scambio possono essere:
* interne, tra soggetti residenti in Italia;
* tra un soggetto residente in Italia e uno residente all'interno dell'UE (importazioni ed esportazioni intracomunitarie), la disciplina è transitoria, l'IVA sia dovuta all'acquirente mediante un meccanismo che comporta la contestuale rilevazione della fattura di acquisto, integrata con i dati relativi all'imposta dovuta, sul registro delle fatture emesse e delle fatture d'acquisto.
* tra un soggetto residente in Italia e uno residente al di fuori dell'UE (importazioni ed esportazioni extracomunitarie).
OPERAZIONI DI ACQUISTO:
- di beni, la cui utilità si esaurisce nel corso dell'esercizio, al momento del loro utilizzo all'interno del processo produttivo, manche beni di uso durevole;
- di servizi, rappresentate dalle manutenzioni eseguite da terzi, la fornitura di energia, i canoni di leasing, le provvigioni, assicurazioni, compensi ad amministratori o a consulenti vari;
- rettifiche al valore degli acquisti, caso di resi al fornitore di merci difettose o non conformi a quando ordinate e sono concessi dal venditore sconti, premi o abbuoni e si registra una variazione opposta rispetto a quella che si determina in caso di acquisto di beni o servizi;
- di immobilizzazioni, che rappresentano beni e fattori di produzione di uso durevole di durata pluriennale utilizzati nell'attività d'impresa, destinati a vedere esaurita la propria utilità nel corso dell'esercizio, sono attori ad utilizzo pluriennale, che concorrono allo svolgimento el processo produttivo nei vari esercizi attraverso un processo di ammortamento che rappresenta l'utilità ceduta per la realizzazione dei ricavi, i più comuni sono l'acquisto da terzi o la costruzione in economia (realizzazione interna del bene materiale o del fattore immateriale), inoltre, spesso si sostengono oneri accessori per rendere utilizzabile il fattore produttivo.
- sui merci esteri:
° con gli acquisti intracomunitarie s'intende definire le operazioni effettuate tra soggetti appartenenti all'UE ed è previsto l'obbligo di assoggettare IVA per esempio nel caso in cui un acquisto è effettuato da un soggetto italiano nei confronti di un venditore intracomunitarie verrà assoggettato all'imposta in Italia;
° con gli acquisti extracomunitari (importazioni) l'IVA dovrà essere pagata nel territorio italiano, i beni dovranno passare attraverso la dogana, dove verrà rilasciata la bolletta doganale, in al base al quale l'Erario richiederà il pagamento dell'IVA calcolata sulla merce importata, che dovrà essere versata al mo
memento del ritiro della merce, la fattura del fornitore rappresenta il documento attraverso il quale dovrà essere effettuata la registrazione del costo di acquisto di merci e dovrà essere effettuato il pagamento del debito nei confronti del fornitore estero; spesso tutte le pratiche relative allo sdoganamento della merce sono svolte da un vettore, che fornisce sevizio di ritiro merce e trasporto e anticipa i fondi per il pagamento IVA e dei dazi doganali e richiede il successivo rimborso.
- modalità di pagamento: si originano le cosiddette operazioni permutative, che comportano il passaggio di valori finanziari ad altre classi di valori di natura finanziaria (per cassa, banca c/c, ricevute bancarie, effetti passivi, pagamento in via anticipata).
OPERAZIONI DI VENDITA:
- di beni e servizi, l'accordo mediante il quale la proprietà di un bene o il compimento di una prestazione viene trasferita o eseguita nei confronti di terzi verso il corrispettivo di un prezzo, dovrà trovare rappresentazione della contabilità al momento dell'incasso del valore pattuito o al momento di accertamento del credito nel confronti del cliente.
- rettifiche al valore delle vendite;
- di immobilizzazioni;
- sui merci esteri;
- modalità di pagamento;
- liquidazione IVA.
LA REMUNERAZIONE DEL LAVORO DIPENDENTE.
L'impresa usufruisce del fattore produttivo sotto forma di varie forme. Le rilevazioni sono effettuate sul libro matricola (elenco lavoratori subordinati assunti) e sul libro paga (informazioni necessarie per la determinazione della retribuzione). La remunerazione può essere calcolata: a tempo (commisurata al tempo di prestazione del servizio), a cottimo (in funzione del raggiungimento di un risultato produttivo) e a premio (remunerazione fissa con una maggiorazione, o premio, ragguagliata al rendimento effettivo del lavoratore dipendente). La struttura del costo del lavoro riguarda:
- retribuzione lorda, prende in considerazione › paga base, indennità di contingenza, scatti di anzianità, superminimi, somma riconosciute in base a disposizioni contrattuali o per legge;
- oneri sociali e assicurativi › che il datore di lavoro deve obbligatoriamente contribuire, mediante versamenti per la formazione di coperture pensionistiche e sanitarie per i dipendenti;
- tfr › è un'ulteriore forma remunerazione , che viene accantonato al termine di ogni esercizio ed è corrisposto all'atto d'interruzione definivo del contratto di lavoro dipendente.
- fase di pagamento › effettiva uscita di moneta.
GESTIONE FINANZIARIA: REPERIMENTO E INVESTIEMNTI IN TITOLI.
La gestione aziendale alimenta, oltre al ciclo della produzione, un ciclo in cui l'azienda entra in contatto con terze economie per reperire o fornire risorse finanziarie. Il ciclo dei finanziamenti si concretizza con operazioni realizzate con l'apporti di mezzi dal parte del soggetto proprietario o di terze economie. Le operazioni di finanziamento sono necessarie per il reperimento dei mezzi finanziari da impiegarsi nell'avvio e nella successiva gestione aziendale. La conclusione del circuito della produzione, con il pagamento dei debiti di funzionamento e l'incasso dei crediti di funzionamento, alimento il processo di d'investimento e la restituzione dei ringraziamenti ricevuti. È fondamentale che l'impresa persegua un equilibrio tra i due cicli. Il ricorso al capitale di terzi è giustificato dalla necessità di garantire equilibrio della gestione in tutti le sue aree. Al fine di perseguire l'equilibrio economico - finanziario si rende necessaria una costante ed economica copertura del fabbisogno finanziario d'impresa. A volte il capitale di terzi si distingue in: debiti di finanziamento (che nascono dalla negoziazione di prestiti tra l'azienda e terzi finanziamenti e comportano il rimborso del debito) e debiti di funzionamento (che sorgono in funzione del regolamento del scambi monetari nell'ambito dei normali processi di approvvigionamento e sostituiscono temporaneamente la moneta).